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giovedì 2 gennaio 2014

Buon Anno, che Bufo!

Buon Anno! ecco un calendario da scaricare... un calendario anni 70 che è valido proprio anche con il 2014! Qui (grazie Corrierino Giornalino) Il calendario Bufo, di Alfredo Castelli (il suo Omino Bufo è appena stato ristampato da Panini).
Invece per un calendario di gennaio, andata al nostro blog di Scuola di Fumetto, dove, alla fine di ogni mese, troverete il calendario del mese successivo, riguardante eventi, mostre e incontri di e sul fumetto.
Su quello storico di Castelli, qui sotto riportato, abbiamo evidenziato in giallo le date in cui qualcosa per il fumetto accade, e che troverete i dettagli nel blo di Scuola di Fumetto.
A presto! Sperando in un anno bufo e bello, per tutti noi e voi (e loro)

martedì 1 ottobre 2013

TOPOLINO, copertine, la politica e l'arte

Questo post non poteva che essere fatto oggi. Oggi è l'ultimo giorno  per comprare in edicola il «Topolino» Disney, domani il primo per «Topolino»  Panini.

Uno pensa sempre che la politica stia solo in certi spazi. Nei "palazzi", magari alla TV e nelle sedi dei partiti. Nella vita meno.
Ma soprattutto pensa che la politica non sia nel fumetto.
Magari sì, ora in certi graphic novel che parlano proprio di fatti sociali e politici, ecco, ma altrimenti no.
La politica è nella nostra vita ad ogni nostra azione. Nel pensiero e nella comunicazione. È l'interagire sociale.
«Topolino», dunque, così come le altre testate di giornali, esprime col suo cambiamento di editore un fatto politico, e nella società politica si inserisce. Su cosa questo significhi per la testata maggiore e le minori che la seguono QUI trovate notizie e una prima intervista a Valentina de Poli e a Marcello Lupoi, e qui l'annuncio Panini. Ma ovviamente si dice ben poco, dovremo vedere, speranzosi per il Topo più che per la nostra politica ed economia. Ma anche questa è economia che rientra in quella italiana e internazionale. Cosa prevede il nostro futuro 2014 per Paperi, Uomini e Topi?

Torniamo alle copertine di Topolino

Il suo cambiamento di editore ha un valore editoriale ed economico, dicevamo, che è stato rappresentato dalle due copertine, come ci ha solo suggerito afnews postandole a confronto.
Accettiamo il suo invito guardiamole assieme.

Premessa: entrambe sono state disegnate dalle due più grandi firme di oggi di Paperi e Topi (a parte Silvia Ziche, meno legata alle copertine): Corrado Mastantuono e Giorgio Cavazzano.

Copertina ultima Disney:
Una copertina azzardatissima, di grande impatto come immagine, pochissimo classica come copertina. Non c'è gag (di solito richiesta), non c'è un soggetto, una scena identificabile, c'è un personaggio molto tagliato, di quinta, in primissimo piano. Tra l'altro un personaggio noto, ma non classico. Bum Bum Ghigno è stato creato dallo stesso Mastantuono.



Costruita sulla diagonale e divisa in due triangoli, la copertina ha una parte in cui sono nettamente messi a fuoco due personaggi ben noti, dall'altra il personaggio moderno, sfocato e tagliato, che esce di scena, verso il lettore.
Una copertina senza un'azione, ma "violenta" e coinvolgente nei confronti lettore, stupefacente.
Il riferimento è preciso a una storia contenuta all'interno. Nulla di generico o "stagionale". Una copertina di grande effetto, ma non facile.
L'impressione è che il disegnatore sia stato lasciato libero, che sia una scelta dell'autore più che di una redazione, di un art.
Nessun sorriso in copertina (succede nel fumetto comico, ma è pur sempre raro). Questa cupezza sembra più inconscia, permettetemi. E al tempo stesso liberatoria. Come chiusura di un periodo e anche di incertezze, c'è un'uscita di scena simbolica. Un'uscire anche dallo spazio copertina, un sentirsi leggeri, per una volta, da doveri di comunicazione, che ormai spetta ad altri. Bum Bum sfonda il giornale col suo muso e con un pugno. Va avanti, lotta come un operaio di fabbrica. Questo tono serio è molto positivo e sembra voler contrastare apposta, nella densità della pagina, per creare un bel salto, preparare il lancio, della...

Prima copertina Panini:
Qui il disegnatore (Giorgio Cavazzano) invece ha avuto molti grafici sul collo. Per forza. L'idea è editoriale, pensata da copy e art e direttori. È un annuncio, un manifesto, un marchio, più che una copertina.
L'idea è stata geniale: riprendere il vecchio albo delle figurine dei calciatori Panini (siamo inoltre in piena stagione calcistica).
Voi sapete che il lettore medio non guarda chi ci sia in redazione, che marchio stia sotto. Al massimo si accorge se cambia formato o carta, al massimo. Siamo noi nerd dell'editoria, noi che aprendo un libro ne guardiamo la rilegatura, a vedere chi ha firmato questo o quello.
Il nome dell'editore di un giornale pochi lettori lo sanno.
Panini ha cercato il modo di comunicarlo, non solo col marchio ben in evidenza nel vuoto e nella pulizia di questa pagina, ma con una copertina-marchio e con un'immagine doppia (Topolino E calciatore/figurina).



Sì. Copertina pulita, spoglia, vecchia persino. Le copertine si affastellano di immagini? L'ultima copertina Disney sembra proprio prepararci a questo (salto nel) vuoto.
Le copertine di libri, ci insegnano, dovrebbero sempre creare un vuoto in cui farsi leggere, focalizzarci su un centro isolato da quello che le circonda. La vecchia copertina dell'albo di figurine Panini lo fece. Questa lo riprende. E quel deformatissimo calciatore di allora diventa un deformato Topolino, riconoscibile quasi solo dal volto, così come nella precedente disneyana cover erano solo dei volti (ma di paperi) a emergere.
Possiamo rimproverare a questa copertina di guardare più a un target maschile, ma è un piccolo sacrificio, di certo la prossima ci dirà di più sulla linea  grafica che inizia. Questa era un sipario e uno squillo di tromba, e forse un'indicazione su una relazione tra figurine e personaggi disneyani? Chissà.
Leggere l'inconscio dell'ufficio marketing è più difficile che leggere quello di un singolo disegnatore.
Molte mani e cervelli si sono sovrapposti per questa cover. Marketing, grafici, direttori, e il disegnatore, che ha dato il meglio nel trasformare quella strana e difficilissima figura umana un po' ragnesca in un notissimo topo, è rimasto nascosto da tutte quelle sovrapposizioni, compreso il colore. Come succede con i marchi, è l'impatto che conta. È il goal.

E qui Topolino sorride, sebbene lo sforzo di quel calcio non lo permetterebbe..






venerdì 2 agosto 2013

Parleremo d'altre cose...

...ma aggiornare sulla questione Topolino e Panini andava fatto. Quantomeno rimandando ad altre notizie in rete.

L'ha annunciato subito con grande gioia Tito Faraci su twitter, d'altra parte Faraci, notevole sceneggiatore non solo in casa Disney, sarà da noi intervistato dopo le vacanze, poiché ci sembra coinvolto in una parte di rilancio.
Vacanze, appunto.
È sempre questo il momento in cui si danno delicate notizie economiche e di gestione. In questo caso lo sciopero e i sindacati hanno fermato probabilmente un ventilato spostamento della redazione da Milano a Modena, che non avrebbe permesso a tutti i redattori di proseguire la collaborazione. Le notizie che trapelavano e di cui parlammo noi e afNews tra i primi, sono state forse utili ai lavoratori.
È proprio da afNews che traiamo questa immagine di uno sciopero storico in casa Disney

Ne parla anche «Il sole 24ore». Occorre aspettare settembre, sembra ovvio, per sapere qualcosa di concreto. Le redazioni chiudono in buona parte oggi, tra 8 giorni entriamo nel periodo silente di ferragosto.
Lo vediamo anche dal processo Berlusconi.
Per Disney-Panini ogni notizia sarebbe quanto meno incerta e non confermabile, perciò da domani passeremo a quelle tranquille e ufficiali di concorsi e altre attività, estive e autunnali.

Intanto leggetevi libri e fumetti, d'estate fanno prendere vacanza al cervello, sia in versione cartacea che digitale, e faranno bene all'economia...

lunedì 27 maggio 2013

Il Topo e l'elefante



Parliamo di quell'elefante nella stanza, che più o meno tutti stanno ignorando.

Tutte le cose che scriveremo in questo post ci sembrano probabili e alcune "certamente probabili".
Ma finché le due aziende coinvolte non risponderanno alle nostre richieste di commentare le voci che circolano da tempo e che nell'ambiente hanno preso consistenza, dobbiamo considerare queste affermazioni come ipotesi, poco più che "un racconto | narrato da un idiota, pieno di suoni e furore, | che non significa nulla...", ma se vi piace seguiteci.

Le nostre fonti segrete e molteplici ci hanno fatto immaginare questo: TOPOLINO SE NE VA!
«Topolino», la testata, assieme ad altre testate Disney, migra da Disney Italia e la licenza passa a Panini.
Così come è per «L'Uomo Ragno» anche «Topolino» sarà della casa editrice modenese.
La produzione di fumetti dovrebbe restare a Milano, e con un ricambio di autori (nuovi sceneggiatori sono stati chiamati alle armi, in grande segretezza), ma anche una diminuzione di produzione, probabilmente. 
E poiché Panini non produce riviste, ma volumi o albi tradotti, e però Panini ha comprato «Cioè», (testata romana che non sta producendo denaro, ma ha una redazione), la redazione delle riviste potrebbe diventare romana, con un agile risparmio.
Vi gira la testa?
Comprensibile.
Ma da tempo alla Disney americana i fumetti interessano poco o niente. È piuttosto il mercato europeo, con Francia e Danimarca in testa a curare edizioni e produzioni dei fumetti e giornaletti.
Ricordiamoci infine che, fino al 1988, «Topolino» usciva per Mondadori, era fatto da Mondadori e da molti autori italiani (come ora). La scelta di far uscire "Topolino" da Mondadori fu tutta Disney, contro il parere del capitale Mondadori.
Insomma niente da stupirsi se le testate cambiano di mano.
Di certo serpeggia inquietudine tra i lavoratori, si direbbe che si parli di cassa integrazione quasi fosse una fabbrica... ma non lo è?
Una fabbrica di idee, ma anche di artigianato di alto livello, di produzione industriale, una produzione che si esporta ed è marchio di qualità Made in Italy.
Sarà a settembre la nuova uscita? O prima?
Questo bellissimo numero di «Topolino», il 3000, esurito in 24 ore, sarà la pietra di confine?


Dopo di me il diluvio

AGGIORNAMENTO:
è arrivata ora da parte di Disney il no comment ufficiale, "per policy".



Visto il taglio che ha preso la questione, da questo momento la copertura che stiamo cercando di garantire sulla vicenda passa sul blog della rivista Scuola di Fumetto