giovedì 26 aprile 2012

FIERI DI ESSERE IN FIERA!

Eccoci, questa è veramente la presentazione ufficiale della nostra Associazione!
Ci vediamo a NapoliComicon!
La fiera apre i battenti (non più all'affascinante e umido Castello di Sant Elmo, ma alla Fiera d'Oltremare), SABATO 28 APRILE alle ore 10!
Troverete riuniti tutti i tipi di fumetto, popolare, seriale, d'autore, graphicnovel, manga e americano... e noi!
ATTENTI! La Fiera chiude MARTEDI' 1° MAGGIO alle ore 20.
In mezzo ci stanno tante cose, eventi, autori, cosplay, gadget, libri, mostre, fumetti, disegni appesi, dediche, incontri (e sole e pizza e ci risparmiamo il mandolino).
Ma (finalmente è ufficiale!) Si potrà visitare la sala che fu affrescata da Andrea Pazienza 25 anni fa (e io c'ero) e oggi restaurata!

ComicOut è allo stand E10, facile facile da trovare. Ci riconoscete per il profumo di taralli, che non dovrebbero mancare :) perché ci sono io (laura scarpa) e per i fumetti belli:

VALENTINA MELAVERDE n.4! Fresco di stampa il volume conclude la grande saga del personaggio più amato (mmm, e la Stefi che dice?) di Grazia Nidasio!

«Scuola di Fumetto» n.82, anch'esso ancora caldo e appena sfronato, con interviste e disegni inediti o poco noti di grandi autori di diverse generazioni: Art Spiegelman, Alfredo Castelli, Paolo Bacilieri, Zerocalcare! E poi molto altro, lezioni di fumetto, pensieri e curiosità e le interviste ai blogger più critici della rete fumettistica!

Ci siamo, ci siamo, con offerte e proposte.
(in vendita allo stand anche tutti i volumi Coniglio-Struwwelpeter, super scontati).

Sabato 28 alle ore 16 incontro pubblico con laura Scarpa e autori a sorpresa: Presentazione di ComicOut e Lezioni di Fumetto dal vivo! Accorrete numerosi e chiedete. Inoltre verrà presentata (proiettata in grande) la rivista in pdf COMICSweb, giunta alla sua 5^ uscita, che da domani troverete in rete.

Che dire? Napoli non si può mancare... e incontrarci è d'obbligo, anche per scoprire quello che possiamo fare insieme!

mercoledì 25 aprile 2012

FUMETTI PER I SOPRAVVISSUTI

Due giorni fa, ma lo abbiamo saputo solo ora, da un amico francese, il critico Bernard Joubert. Un altro vuoto nel fumetto. Qui lo ricorda l'editore e amico Francesco Coniglio, io lo faccio sul mio blog più personale, fumiefumetti. Addio, vipera.




Il primo a sinistra è José Maria Berenguer 


Lunedì 23 aprile a Barcellona è morto per un tumore al polmone, José Maria Berenguer, il più brillante editore spagnolo di fumetti. È stato un grande editore.
Allievo e amico di Josep Toutain, scrittore, disegnatore e poi editore di fumetti, fondatore dell’agenzia Selecciones Illustradas e delle riviste «Creepy», «1984», «Zona 84», «Comix International» e «Totem».
Nel 1979, Berenguer, illustratore e fotografo, grande lettore di letteratura americana, voleva pubblicare una rivista di arte visiva, parlando di pittura, illustrazione, cinema, fotografia e fumetti. L’amico Toutain gli disse che se l’avesse fatta di fumetti gli avrebbe prestato i soldi. E così nacque «El Vibora».
Sarà perché la Spagna usciva dal franchismo e c’era una famelica fame di cultura, la rivista divenne subito il riferimento per la cultura alternativa, un esempio di libertà creativa e per tutti i nuovi autori di fumetti, la redazione della sua casa editrice La Cupula rappresentava un crogiolo formativo in cui autori di differenti scuole, la Catalogna, Madrid e Valencia, si arricchivano a vicenda. Raccogliendo il testimone di «linus» di Oreste Del Buono degli anni 70, «El Vibora» ne proseguiva in Spagna l’esperienza di rivista d’immagini e di fumetti portavoce del sociale e dell’elaborazione teorica e critica della sinistra radicale. Contrariamente a quanto avveniva sulle riviste francesi, più istituzionali come «Charlie» o completamente ripiegate sull’estremismo grafico come il «Métal Hurlant» di Jean Pierre Dionnet, «El Vibora» è stata la nave scuola delle riviste europee per tutti gli anni 80 e 90, documentando come nessun altro periodico a fumetti la nascita e l’evoluzione dei nuovi autori di comics europei e americani.


ultimo numero del Vìbora, dicembre 2004


Con una media di venduto di 25.000 copie mantenute per vent’anni, la rivista il cui sottotitolo era nel frattempo divenuto “fumetti per i sopravvissuti“ cominciò a perdere copie alla fine dei 90 per estinguersi nel dicembre 2002 con il n. 299/300. Berenguer aveva il mito della cultura e del libro: ero con Luca Staletti nell’area internazionale del Salone di Angoulême nel 2000 e Berenguer venne a salutarci con un libro sottobraccio e con un viso così sorridente che non lo dimenticherò mai, visto che lui aveva sempre una smorfia un po’ dolente. Ci mostrò il volume, un bellissimo cartonato di Nazario, il suo autore preferito, con capitelli e vari raffinati orpelli cartotecnici e ci disse: «Questo è il mio primo vero libro!» (FC)



sabato 21 aprile 2012

Discussioni (e critici)

ComicOut siamo pochi. Ma possiamo essere tanti. Lavorare per il fumetto. Fare che si dica di più e meglio. Troviamoci e parliamone.
Torno sull'argomento di un post del 25 marzo:
dicevo...
«I lettori si dividono in gruppi grossomodo così:
A) quelli che fanno da soli, scoprono le cose in libreria , fumetteria e sulle pubblicazioni di servizio (in carta)
B) quelli che in rete seguono dei forum, ne discutono con amici e gente di cui sanno i gusti, senbbene con nessuna autorità in materia (e succede in rete e dal vero)
C) quelli che seguono alcuni precisi recensori o critici, ma anche se simili a loro per gusti, senza obbedire ciecamente.
D) Quelli che badano soprattutto alle segnalazioni, ai generi, ai temi trattati, che curiosano un po' ovunque.
E) quelli che alla fine preferiscono le (dis)oneste schede degli editori». 

In realtà il riferimento era anche a un post precedente, questo

La critica è un'ombra sommersa.  I quotidiani e i magazine di fumetto non vogliono parlare se non ci sono 4 o 5 parole chiave: Topolino, Tex, Dylan Dog, Graphic Novel... e mettiamoci anche Graphic journalism, eros. Vero giornalisti? Confermate?

Il tema di quel post più vecchio erano i recensori in rete.
Sono tanti, ma non poi così tanti quelli consolidati, "ufficiali". Sul prossimo «Scuola di Fumetto» (in uscita tra pochi giorni, in coincidenza con il Comicon, dove ci trovate allo stand E10) abbiamo scelto un campione vario e diversificato, certo non completo (in quanto campione, ovvio) di 4 critici-blogger e li abbiamo intervistati.
Poi, pochi giorni fa, un articolo polemico di Matteo Stefanelli. Mentre sul prossimo numero (l'81) di «Scuola di Fumetto» lui è tra 4 critici online intervistati. 
Che dire? La critica esiste? Nel senso esistono critici autorevoli DAVVERO per i lettori?
O i lettori preferiscono fare da sé? In questa foto i curiosi lettori dei diari disegnati, mostra a Viterbo per libri immaginari)

Ho l'impressione che la recensione, dai suoi stessi scrittori, sia spesso confusa. Da una parte troviamo scopiazzature dalle scehede editoriali e delle presentazioni ufficiali (sia che la recensione sia in rete che su carta), dall'altra autori di poco approfondite recensioni, pronti a considerarle "articoli" (parlo per esperienza diretta. Una grande confusione. La recensione non è un saggio, ma dovrebbe porsi da una parte come scheda approfondita e lettura guida, dall'altra come accenno critico e di approfondimento. Accenno, data la sua brevità e lo scopo comunque segnaletico.
Quanto sono utili?
Dal piccolo test fatto qui poco, forse le segnalazioni, con qualche appiglio che riesca a farci capire se l'opera può interessarci o meno, servono di più. Altrimenti urgono approfondimenti. Ma non partigiani e elogiativi o dispregiativi o saccenti. Occorre rivedere la critica, che anche per la storia dell'Arte ha lasciato molto a desiderare. La filologia, i riferimenti, le note tecniche, l'inserimento storico e artistico sono importanti.
Sento tutti elogiare Gipi, Bacilieri o Fior, ma ben analisi delle loro origini grafiche, culturali, letterarie. Ancor meno con autori come Makkox o Zerocalcare... il fumetto è giovane, le sue origini e i riferimenti più difficili, ma sul cinema si tenta la critica anche per i film di serie B... anzi, su quelli se ne fa parecchia! . Finiti i tempi in cui i Valvoline si rifacevano evidentemente a "zio" Feininger, fumettista ma anche pittore, completamente dimenticato il fumetto di ispirato alle sculture di Moore, un po' meno cancellato (ma in dissolvenza) l'Egon Schiele interpetato da Stano. Il comics sembra assai ombelicale, rinchiuso in se stesso, coem se i fumettari non vivessero in questo mondo visivo e letterario. Qualche riferimento pittorico quando evidente ed esplicito, qualche raro "padre" fumettistico e lì ci fermiamo.  E l'opera, nella sua compelssità di immagini, parole, ritmo e scansione, liquidata in due parole. Qualcuno ogni tanto ci prova. 
Eccone due o tre esempi trovabili in rete... altri trovateli voi.
 Barbieri   
E occorre parlare e fare critica, perché altrimenti l'informazione che passa ai lettori è questa:


Se volete parlarne dal vivo vediamoci al Comicon. E10 o all'incontro sabato 28 h.16