Lo sto scrivendo mentre il giornale è già in stampa. Fermate le macchine!
Luigi Bernardi, l’editore avventuroso dell’Isola Trovata, di Granata Press, di «Orient Express», di «Nova Express», che ha tanto dato al fumetto in Italia, portando anche il manga, dando spazio editoriale ai Kappa Boys, poi divenuti editori, è morto 3 ore fa.
L’editoria del fumetto non gli fu grata, erano anni difficili. Voi di oggi non lo crederete, ma gli anni 90 non davano spazio al fumetto.
Luigi lo abbandonò. Da lettore leggeva sempre i suoi amati francesi, Tardi in testa, ma passò alla scrittura, tranne per il bellissimo Fantomax, disegnato da Onofrio Catacchio, una visione cupa, che coinvolge il nostro mondo attuale e il fumetto, con un omaggio a Zanardi, e La carriera criminale di Clelia C., disegni di Grazia Loboccaro.
Editor, curatore di collane, traduttore del noir, docente in laboratori di scrittura, giornalista, saggista, scrittore.
I suoi romanzi spaziano dal nero, ancora più nero, a un futuro vicino, non molto più chiaro.
Da lettrici, gli siamo grate per le sue figure di donne forti, alla pari, senza buonismi.
Ho illustrato, sulle pagine di «Blue», anche i suoi racconti d’infanzia, poi pubblicate in libro, le sue memorie in un’Italia anni 50 alle periferie di Bologna e poi lo strappo verso al grande città.
Luigi amava raccontare, e diceva che il fumetto lo aveva stancato, ma non credo fosse poi così vero, forse ne era stato deluso, perché lo amava troppo.
Facebook gli ha dato, in questo ultimo anno, la possibilità, anche senza viaggiare, di restare a contatto, e sempre più vivo, con i suoi lettori. Che sono tanti.
Ma per me resterà sempre Luigi Bernardi, l’uomo che ha scritto i più begli editoriali della storia delle riviste a fumetti, capace anche di litigare – litigò pesantemente con Milo Manara – capace però di dire cose che gli altri non dicevano, anche di politica. Capace di amare così tanto il fumetto da restarne anche deluso, forse amante tradito e geloso.
Il suo ultimo romanzo è Maddalena e le apocalissi. Queste vignette, in cui Maddalena compare, l’ho disegnata su sua breve sceneggiatura un anno fa, è il mio modo di salutarlo.
Questo è il suo sito.
Nessun commento:
Posta un commento