venerdì 24 agosto 2012

Ancora su Sergio Toppi

Perché gli autori vanno conosciuti a fondo, ammirarli è il dovere, quando sono grandi autori, ma conoscerne la storia, i gesti e isegni può essere un modo di amarli di più e di capire di più l'arte del disegno e del fumetto.
Prima di tutto penso, però, che un fumettista vada letto. Per questo la raccomndazione è: cerchiamone le storie, leggiamo e guardiamo le tavole di Sergio Toppi, che sempre hanno raccontato.
Inoltro dunque qui il suggerimento di un vecchio amico di strada fuemttistica, Ferruccio Giromini, critico, sceneggiatore e curatoredi belle mostre. Mi scrive così:
«Io gli ho voluto molto bene, non solo perché sono cresciuto, anche culturalmente, con i suoi disegni sul «Corriere dei Piccoli» degli anni 60; né solo perché, a partire dal 1975, ho avuto la grande emozione e il grande onore di vedere illustrati pirotecnicamente da lui le mie prime pubblicazioni storiche e le mie prime sceneggiature di fumetti; ma anche, non ultimo, perché era una persona davvero meravigliosa, che per quasi quarant'anni è rimasta per me un amico gentile, beneducato, premuroso, serio.
Dopo i primi momenti di commozione alla notizia della sua scomparsa, ho pensato di ricordarlo agli amici - a chi lo conosceva e a chi forse no - segnalando la possibilità di leggerne una breve storia che
realizzammo assieme nel 1978 per le pagine della rivista «Sgt. Kirk», dal titolo originale  GERMOGLIO, e che in Italia non è mai stata ristampata da allora.
Purtroppo non è leggibile in Rete se non nella versione spagnola, VASTAGO (uscita nel 1980 su «Ilustración + Comix Internacional» #4 e leggibile per intero (10 tavole). Anche se non si capiscono le parole, stavolta non mi interessa.
Vorrei invece che chiunque possa gustare l'arte inimitabile del suo disegno».

E Dopo che vi siete letti una storia da lui disegnata nel 1978, eccovi immagini che risalgono ad anni prima, illustrazioni di romanzi per ragazzi della scala d'oro e soldatini e altre immagini per il Corriere dei Piccoli.




Cdp 11 Dicembre 1966
Siamo ancora lontani dalle sue storie su «linus» e «Corto Maltese», già però aveva cominciato a trovare il suo spazio proprio su «Sgt Kirk», che Ivaldi aveva creato editato e distribuito, partendo dalla sua passione per Hugo Pratt e tanti autorie del periodo.
(a questo proposito un appello: eredi di Fiorenzo Ivaldi, non lasciate marcire o disperdersi i meravigliosi originali che possedeva, forse molti sono già andati veduti a collezionisti, ma parliamone, ricordiamo un grande mecenate e gli autori che sostenne).
Ritornando a Toppi la cosa meravigliosa è vederee come la sua personalità sia sempre forte ed evidente aldilà delle tecniche. Non sono i materiali a fare lo stile di un autore, al massimo a isprarlo e stuzzicarlo. Ecco un disegno che Toppi mi fece vedere e pubblicare su «Scuola di Fumetto», era sperimentale con la penna di bambù.
Il piacere del segno.

Vi rimando per le belle cose che dice e per i filmati raccolti a questo ricordo che ne fa Pasquale Frisenda qui.

Ecco. Toppi non c'è più, ma i suoi disegni ci sono. Impariamo.

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