Oggi la confusione si crea tra la parte culturale, costosa e poco redditizia, e la parte mercato, ricca ma difficile da gestire, anche per una mescolanza di molti generi (dai fumetti, ai giochi di ruolo) e di un pubblico diversificato. Riusciranno i cosplayer a salvare i Festival? O le strade sono altre?
E il cartone animato che oggi vive un rinnovamento interessante e vario, e che ai tempi "antichi" di Lucca Comic (ora and Games) era fortemente presente mentre oggi ha alcuni festival separati dal fumetto, potrebbe rientrare in contatto? In fondo Rughe è oggi nelle sale in versione animata e la trasposizione non è certo il solo rapporto che lega i due media.
Sarebbe bello se chi si occupa di Mostre e Festival commentasse, o riprendesse il tema, per un confronto a favore di tutti.
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