Prima una domanda: voi ci andate alle fiere? e in che ruolo? Ne siete soddisfatti?
seriamente è una domanda utile. Rispondete sia che siate del settore, che appassionati di fumetto, o cosplayers.
allo stand Diabolo José dedica Miao, da noi cmpeggia il Dottor Oss e il nuovo «Scuola di Fumetto» |
Lucca è come Tex, che – diceva Bonelli e ce lo ricorda Marcheselli in una bella intervista su «Scuola di Fumetto» 92, che trovare in edicola da lunedì – Tex non si spiega, il suo fenomeno è particolare.
E, aggiungiamo noi, ha origini solide in anni solidi, un po' come Diabolik e come Lucca Comics.
Le altre fiere e saloni del fumetto sono invece ognuno a suo modo, spazi con motivazioni, caratteri e "lotte" diverse.
Milano è una mostra storica, che ha cambiato tante mani e gestioni e, dall'anno scorso, anche sede, spostandosi alla nuova sede a Rho.
Sebbene in teoria la sede sia ben servita, col metrò alle porte (ma biglietto maggiorato), e più bella e nuova, la posizione non risulta granché vantaggiosa. Il pubblico è in calo, questo è indubbio, in particolare il venerdì. Stranamente è in aumento il pubblico dei curiosi, quelli ai quali dovrebbe apparire più superfluo, dunque più costoso e meno attraente venire in fiera... forse sono quelli in zona, che hanno una botta di vita, quale?
Vedere i cosplayer, non i fumetti.
È divertente vedere ragazzi in maschera, qualche videogioco e battaglie per i figli, e mangiare qualcosa passeggiando, alla fine non costa molto come Luna Park.
I cosplayer ci portano pubblico, pubblico nuovo.
Ma stiamo perdendo il nostro pubblico. Tutto qui.
Non è a causa dei cosplayer, ma anche la loro presenza confonde.
Chi?
Gli organizzatori, che non sanno più che fiera stanno facendo e per chi.
Questo discorso non vale solo per Milano.
A Milano-Rho possiamo solo criticare (molto) l'aver creato un ulteriore muro tra editori e autori e il pubblico, sia di appassionati che di curiosi. La musica, che era un frastuono indecoroso e continuo (e infatti chiamarla musica è offensivo anche per il bambino che batta su una pentola), impedendo qualsiasi comunicazione, dialogo, risata rilassata, ma costringendo solo a urla a stento udibili.
Con il costo, troppo alto degli stand, il servizio e il clima dovrebbe essere almeno inappuntabile, da guanti bianchi!
Invece... Nizzi ha interrotto un incontro, posando un microfono inutile, poiché il pubblico e lui stesso, non sentiva quello che diceva.
Sal Tascioni ha alzato il mio microfono al massimo, il pubblico mi sentiva durante la lezione live di storytelling, ma io no.... chissà che avrò detto, in una lezione dotata si uno schermo molto piccolo per proiettare bene le immagini.
Anche l'incontro con Alfredo Castelli (Milani non è potuto venire per un disturbo influenzale), era "musicalizzato" ma per fortuna con qualche frammento di silenzio, ogni tanto...
coda ai 2 (due) bagni donne, per un normale uso di toilette ci si assenta dallo stand 1 ora |
Per fortuna poi si incontrano lettori piacevoli e interessati, colleghi simpatici che si vedono solo in queste occasioni, e anche se a costo di perdere la voce ci siamo consolati così, brindando con tutti quelli che ci piacciono. Si finisce sempre a tarallucci e vino ;)
Noi di ComicOut siamo comunque decisi a girare l'Italia, quest'anno, ci troverete presto anche ad altre mostre mercato e saloni del fumetto:
A Romics, per una lezione.
A Torino Comics, con lo stand
A Napoli Comicon, per un 1 maggio di lotta fumettistica, con tante novità da parte nostra
A Perugia, con lo stand, e potrete visitare grandi mostre, da Pinter a Toppi
A Etna Comics, perché una fiera in Sicilia ci mancava
E a Riminicomix, dove Laura Scarpa tiene il workshop, perché il fumetto è anche vacanza
Trarremo le nostre conclusioni, come sempre ascoltando anche altre voci di piccoli e medi editori (e anche grandi).
E poi vi racconteremo anche di una fiera del fumetto francese, e potremo capire meglio dove vanno le mostre mercato e come possono cambiare per stare al passo con i tempi, la crisi e il nuovo pubblico di lettori.
Concludiamo con le vignette di Silvia Ziche, appese fuori allo stand Panini/Topolino, per ridere un po' in chiusura di fiera, su collezionisti, cosplayers e giocatori di ruolo.
Ma questo è l'anno in cui stare attenti e capire che cosa cambia, per grandi e piccoli editori (e autori e lettori), ci sentiamo alla prossima!
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