Il fumetto che ci piace segnalare per farvi fare un regalo diverso è La rosa sepolta.
Tratta un tema attuale e difficile, i bambini soldato.
Ma non è un graphic novel come potreste aspettarvi, non è una molto documentata ma un po' noiosa e dolorosa, raccolta di testimonianze o di storie esemplari, è un vero racconto e in stile perfettamente manga – non a caso lo pubblica Hazard – e questo stile lo rende adatto non solo al pubblico adulto, ma anche a ragazzi giovani, cui vogliate far sapere qualcosa.
La storia è dura, ma è anche una classica storia d'amore, amicizia e avvenimenti drammatici. Molto ben scritta nella prima parte, forse vacilla un poco nel finale, quando la ricostruzione di fatti e sentimenti si complica e forse semplifica troppo. Ma il finale un poco più tradizionale viene compensato da un apparato ricco di informazioni e approfondimenti.
I due autori sono fumettari per passione, li conosco dalle pagine di «Scuola di Fumetto» da qualche anno, Barbara Borlini e Francesco Memo, sono per prima cosa ricercatori universitari e si occupano di città, comunità urbane e condizione femminile e dell'infanzia.
Sui soldati bambini sanno molto, bravi, documentai e seri, ma anche autori di fumetto a tutti gli effetti, e il loro lavoro di ricerca e scrittura di questa storia risale al 2000, seguiteli sul loro blog: larosasepolta
Ci piace fare qualche collegamento e, se nella letteratura di questo dramma mondiale si è parlato (uno fra tutti Mankell, che non è solo un grande giallista), metto qualche titolo a collegamento.
Oche di Lorena Canottiere, edito da Coconino, è uscito qualche anno fa, e ne parla attraverso uno dei tre protagonisti.
Diversissimo e di recente uscita e dibattito, è Orfani, la nuova serie della Bonelli, scritta da Roberto Recchioni e creata graficamente da Emiliano Mammucari. Attorno a quest'opera si era creata grande attesa, per un suo aspetto di novità, rispetto alle produzioni bonelliane.
Oggi chiaramente si è aperto un acceso dibattito, dove la presenza innovativa del colore, non è al centro, in rapporto agli stilemi narrativi, che più interessano il lettore. Un linguaggio scarno, un fumetto d'azione per raccontare in modo traslato un discorso complesso.
Questa tematica è presente in fumetto che abbiamo visto e scorso in Francia, in apparenza uguale o molto simile alla partenza, ma con tratto e narrazione quasi opposti e di classica impostazione franco-belga, (siamo all'ottava uscita, dunque anche questa è una serie).
Soli, è il titolo, e sono 5 ragazzini costretti a combattere.
Prova che questo argomento urge nelle nostre coscienze.
Epperò queste due storie parallele mettono curiosità, e andrebbe approfondito il confronto, per scoprire meglio che cosa il fumetto seriale stia cercando di fare, e come si possano collegarsi ai drammi di oggi senza perdere l'avventura.
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