Il SoBD raccoglie però alcuni dei piccoli editori indipendenti tra i più raffinati, e il pubblico è scelto.
L 'offerta è comunque varia, da "vecchie" glorie del fumetto erotico, come Varenne, che qui dedica libri e calendari, a case editrici non più di ragazzini, ma ancora giovani e curiose, come la Cafetière ed editori di manga d'autore.
Mentre continuano gli incontri nelle due sale al primo piano, e tra i tavoli si chiacchiera, sfoglia e comprano volumi, un po' più distante alla fermata della metro Porte Dorée dal nome che quasi evoca personaggi alla Corto Maltese, una bella mostra molto importante, in un palazzo straordinario. La sede nel 1931 padiglione per l'expo Coloniale Internazionale, poi Museo delle Colonie e oggi Museo dell'Immigrazione.
All'interno la mostra si svolge su diversi percorsi, a dire il vero non tutti chiarissimi e forse un poco ripetitivi nella parte centrale. Ma l'inizio presenta 4 grandi firme del fumetto che espatriarono e lavorarono in Paesi lontani dalle loro origini: Eisner, Munoz, McManus, Goscinny (che lavorò in Argentina). Successivamente autori di origine italiana, slava, nordafricana, iraniana... E parliamo di Baru, Bilal, Satrapi... Altro filone i fumetti che raccontano l'immigrazione (e spesso il razzismo). Infine i nuovi fumettisti immigrati, i problemi dell'espatrio e della lontananza, cosicché è logico e bello terminare con il volume Dove vanno i nostri padri, di Shaun Tan, in Italia edito da 001.
Punti di riflessione per la nostra storia contemporanea e per l'immediato futuro, ma anche sulla possibilità di fare mostre di fumetto che uniscano gli appassionati fedeli e un pubblico generalista (compresi i bambini e gli anziani).
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