mercoledì 25 aprile 2012

FUMETTI PER I SOPRAVVISSUTI

Due giorni fa, ma lo abbiamo saputo solo ora, da un amico francese, il critico Bernard Joubert. Un altro vuoto nel fumetto. Qui lo ricorda l'editore e amico Francesco Coniglio, io lo faccio sul mio blog più personale, fumiefumetti. Addio, vipera.




Il primo a sinistra è José Maria Berenguer 


Lunedì 23 aprile a Barcellona è morto per un tumore al polmone, José Maria Berenguer, il più brillante editore spagnolo di fumetti. È stato un grande editore.
Allievo e amico di Josep Toutain, scrittore, disegnatore e poi editore di fumetti, fondatore dell’agenzia Selecciones Illustradas e delle riviste «Creepy», «1984», «Zona 84», «Comix International» e «Totem».
Nel 1979, Berenguer, illustratore e fotografo, grande lettore di letteratura americana, voleva pubblicare una rivista di arte visiva, parlando di pittura, illustrazione, cinema, fotografia e fumetti. L’amico Toutain gli disse che se l’avesse fatta di fumetti gli avrebbe prestato i soldi. E così nacque «El Vibora».
Sarà perché la Spagna usciva dal franchismo e c’era una famelica fame di cultura, la rivista divenne subito il riferimento per la cultura alternativa, un esempio di libertà creativa e per tutti i nuovi autori di fumetti, la redazione della sua casa editrice La Cupula rappresentava un crogiolo formativo in cui autori di differenti scuole, la Catalogna, Madrid e Valencia, si arricchivano a vicenda. Raccogliendo il testimone di «linus» di Oreste Del Buono degli anni 70, «El Vibora» ne proseguiva in Spagna l’esperienza di rivista d’immagini e di fumetti portavoce del sociale e dell’elaborazione teorica e critica della sinistra radicale. Contrariamente a quanto avveniva sulle riviste francesi, più istituzionali come «Charlie» o completamente ripiegate sull’estremismo grafico come il «Métal Hurlant» di Jean Pierre Dionnet, «El Vibora» è stata la nave scuola delle riviste europee per tutti gli anni 80 e 90, documentando come nessun altro periodico a fumetti la nascita e l’evoluzione dei nuovi autori di comics europei e americani.


ultimo numero del Vìbora, dicembre 2004


Con una media di venduto di 25.000 copie mantenute per vent’anni, la rivista il cui sottotitolo era nel frattempo divenuto “fumetti per i sopravvissuti“ cominciò a perdere copie alla fine dei 90 per estinguersi nel dicembre 2002 con il n. 299/300. Berenguer aveva il mito della cultura e del libro: ero con Luca Staletti nell’area internazionale del Salone di Angoulême nel 2000 e Berenguer venne a salutarci con un libro sottobraccio e con un viso così sorridente che non lo dimenticherò mai, visto che lui aveva sempre una smorfia un po’ dolente. Ci mostrò il volume, un bellissimo cartonato di Nazario, il suo autore preferito, con capitelli e vari raffinati orpelli cartotecnici e ci disse: «Questo è il mio primo vero libro!» (FC)



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