Dove vanno a finire i lavori dei disegnatori? Gli autori? Gli scrittori di storie?
Spesso si disperdono in vendite a colezionisti, poi divisi a brani, la memoria dei lavori di qualche anno fa sta nei libri, negli e-book, anche nella rete.
Essere autori non è un lavoro facile. Il fumettista dà poco peso alle sue oper passate, le diseperde.
Il suo lavoro importante è sempre quello nuovo, quello recente, quello futuro.
Le pagine originali spesso non le ha più, le ha vendute per arrotondare guadagni non lautissimi.
Ci sono grandi autori di fumetto che hanno sparso al vento, ad amici, a redazioni, ad acquirenti i loro lavori, ma continuano a disegnare con piacere. E però con fatica.
L'età non aiuta lo stare chini su un tavolo, anche se il disegno è passione.
Ci lamentiamo per pensioni ora troppo portate avanti per età, ma chi disegna e scrive non smette mai. Non poggia facilmente la penna.
Renzo Calegari non la poggia. Diviso tra il fumetto e il suo lavoro in politica continua a darsi all'uno e all'altro, nella sua Chiavari, dove aveva fondato una scuola di fumetto.
L'abbiamo intervistato pochissimi mesi fa sulla nostra rivista «Scuola di Fumetto», oggi, rimasto vedovo, si sente più fragile, anche se sostenuto da tanti colleghi e amici.
E nel diritto di farsi aiutare con la legge Bacchelli, che garantisce agli uomini di arte e cultura un'anzianità sostenuta dallo stato e dignitosa.
L'arte di Calegari è stata un'arte popolare, ma d'autore. Un autore che ha sempre lasciato un segno personalissimo e che ha permesso di raccontare più a fondo i personaggi e le storie. Di far capire di più ai suoi lettori, con grande sensibilità non solo tecnica.
Scrivete a roberto.speciale@centroineuropa.it
Ne parla anche Andrea Leggeri in Scuola di Fumetto. Ma ne parlano un po' tutti i siti, da Afnews a Fumetto d'Autore a Cartoonist Globale. Creiamo un momento di unità nel nostro piccolo mondo, Renzo Calegari lo merita.
Firmiamo, uniamoci a tanti grandi nomi del comicdom, per garatire a un grande autore una vita serena, che gli permetta di continuare a disegnare, di continuare a farlo per noi.
mercoledì 28 novembre 2012
sabato 17 novembre 2012
COSE NOSTRE: SCRIBA E VMV
Dicevamo che Lucca Comics and Games è stata utile per conoscervi meglio, per farci conoscere meglio, visto che in fondo non abbiamo ancora compiuto un anno e acquisito SdF e alcune collane da un altro marchio.
Ma ComicOut ha una sua identità nuova e personale, e ogni giorno la scopriamo di più viva e aperta.
Ieri c'è stato un importante e piacevole incontro con varie scuole di scrittura (scrittura in ogni ambito, dal romanzo al videogioco) a Bologna, organizzato da Finzioni e dall'università: Scriba Festival.
Ancora oggi e domani incontri con autori e con le varie forme di scrittura.
Noi c'eravamo, apresentare la nostra Scuola di Fumetto Online, tra parentesi l'unica tra quelle presenti a Bologna a non lavorare solo sul territorio e con insegnamento frontale, il che penso ci porterà a collaborare in modo nuovo.
Intanto a dire che c'eravamo davvero eccovi Carlo Lucarelli (tra i fondatori della Bottega di scrittura bolognese) con il programma di Scriba e nel Salone che accoglieva l'apertura del Festival...
per i fumetti invece oggi c'era Makkox, ma il programma è folto di eventi.
Parliamo dunque anche fuori dal fumetto.
D'altra parte il fumetto è una cosa seria ed esce da schemi e ripostigli dove si tend a cacciatrlo.
I lettori e lettrici di Valentina Mela Verde, spesso il fumetto in generale, l'hanno abbandonato crescendo, ma ecco che lo ritrovano nel personaggio amato a lo passano ai figli, che vi si appassionano.
Il fumetto e la lettura sono eredità e scambi, come la cultura, che si passa per vicinanza e affinità.
Valentina Mela Verde è uno di quei personaggi che ha saltato la separazione di letture tra i sessi e ora unisce generazioni.
Un personaggio che oggi, a 40 anni dalla sua vitasul Corriere dei Piccoli e poi sul Corriere dei Ragazzi, affonta, per mano sorniona della sua autrice, Grazia Nidasio, lo stesso simbolo del fumetto italiano, Sergio Bonelli.
Chi avrebbe il coraggio di polemizzare con il più grande e amato editore, recentemnte scomparso? Valentina/Grazia può, perché il fumetto è fatto per discutere, combattere ed evolversi, non per tranquilizzarci e farci dormire!
Per trovare Valentina MV potete visitare il sito ComicOut, tornato a funzionare perfettamente, benché ancora sottoposto a revisioni, con info sull'attività della nostra Associazione Culturale, libri, corsi, web e altro ancora.
Ma ComicOut ha una sua identità nuova e personale, e ogni giorno la scopriamo di più viva e aperta.
Ieri c'è stato un importante e piacevole incontro con varie scuole di scrittura (scrittura in ogni ambito, dal romanzo al videogioco) a Bologna, organizzato da Finzioni e dall'università: Scriba Festival.
Ancora oggi e domani incontri con autori e con le varie forme di scrittura.
Noi c'eravamo, apresentare la nostra Scuola di Fumetto Online, tra parentesi l'unica tra quelle presenti a Bologna a non lavorare solo sul territorio e con insegnamento frontale, il che penso ci porterà a collaborare in modo nuovo.
Intanto a dire che c'eravamo davvero eccovi Carlo Lucarelli (tra i fondatori della Bottega di scrittura bolognese) con il programma di Scriba e nel Salone che accoglieva l'apertura del Festival...
per i fumetti invece oggi c'era Makkox, ma il programma è folto di eventi.
Parliamo dunque anche fuori dal fumetto.
D'altra parte il fumetto è una cosa seria ed esce da schemi e ripostigli dove si tend a cacciatrlo.
I lettori e lettrici di Valentina Mela Verde, spesso il fumetto in generale, l'hanno abbandonato crescendo, ma ecco che lo ritrovano nel personaggio amato a lo passano ai figli, che vi si appassionano.
Il fumetto e la lettura sono eredità e scambi, come la cultura, che si passa per vicinanza e affinità.
Valentina Mela Verde è uno di quei personaggi che ha saltato la separazione di letture tra i sessi e ora unisce generazioni.
Un personaggio che oggi, a 40 anni dalla sua vitasul Corriere dei Piccoli e poi sul Corriere dei Ragazzi, affonta, per mano sorniona della sua autrice, Grazia Nidasio, lo stesso simbolo del fumetto italiano, Sergio Bonelli.
Chi avrebbe il coraggio di polemizzare con il più grande e amato editore, recentemnte scomparso? Valentina/Grazia può, perché il fumetto è fatto per discutere, combattere ed evolversi, non per tranquilizzarci e farci dormire!
Per trovare Valentina MV potete visitare il sito ComicOut, tornato a funzionare perfettamente, benché ancora sottoposto a revisioni, con info sull'attività della nostra Associazione Culturale, libri, corsi, web e altro ancora.
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martedì 13 novembre 2012
Tutto ok... si fa per dire
Nel senso che il nostro sito è ora perfetto! Paolo ha sconfitto il male e lo ringrazio! :)
Attorno a noi invece le cose non vanno così bene. O forse saranno un segno di possibilità future?
Non lo so, ma dopo aver notato una Padova che chiudeva e affittava e vendeva negozi, a Roma vedo interi cartelloni che urlano vendesi alle case, e poi a Milano crolli verticali di vendite abitazioni.
Mi chiedo.
Perché comprare i fumetti se non si ha un tetto?
O forse il tetto si potrà avere se costa tanto meno.
Nel cambiamento la forza, anche quando il cambiamento pare crollo.
La forza della vita sta nelle trasformazioni, nel respiro, nel movimento.
Così i fumetti e il mondo altro vivono se cambiano.
Non è un guerresco chi si ferma è perduto, è il senso biologico ed evolutivo.
Oggi è girata una notizia, o meglio una protesta di autori, l'ho letta nel documento francese e poi l'ha ben diffusa afnews.
Qui.
Riassumendo, se una Grossa Casa editrice, compra un'Importante Casa editrice garantendone la vita e la gloria sono tutti contenti (e probabilmente già sbagliano), ma se poi la Grossa Casa editrice annuncia che venderà l'Importante Casa editrice... allora son lacrime e sangue, e se il direttore che seguiva tutta la produzione a fumetti bella e importante se ne va, allora si ergono i fumettisti importanti e meno e protestano. E questo è bello.
Perché se la stessa cosa succede con una Grossa Agenzia pubblicitaria nessuna cliente se ne frega, e se invece succede con una Grossa Fabbrica di auto a protestare sono solo migliaia o centinaia di operai che contano quanto un due di picche. Signori la vita è questa e il fumetto è dentro la vita.
Cosa dobbiamo fare?
Intanto insospettirci quando i grrossi comprano i medi.
E questa è la lezione 1.
Per il resto a prossimi incontri su questo blog.
Per chi vuole invece saperne di più su di noi ComicOut, vi rilancio il sito e vi annuncio che noi vogliamo restare piccoli, ma crescere, da soli.
E ci stiamo armando. Almeno di fantasia.
Attorno a noi invece le cose non vanno così bene. O forse saranno un segno di possibilità future?
Non lo so, ma dopo aver notato una Padova che chiudeva e affittava e vendeva negozi, a Roma vedo interi cartelloni che urlano vendesi alle case, e poi a Milano crolli verticali di vendite abitazioni.
Mi chiedo.
Perché comprare i fumetti se non si ha un tetto?
O forse il tetto si potrà avere se costa tanto meno.
Nel cambiamento la forza, anche quando il cambiamento pare crollo.
La forza della vita sta nelle trasformazioni, nel respiro, nel movimento.
Così i fumetti e il mondo altro vivono se cambiano.
Non è un guerresco chi si ferma è perduto, è il senso biologico ed evolutivo.
Oggi è girata una notizia, o meglio una protesta di autori, l'ho letta nel documento francese e poi l'ha ben diffusa afnews.
Qui.
Riassumendo, se una Grossa Casa editrice, compra un'Importante Casa editrice garantendone la vita e la gloria sono tutti contenti (e probabilmente già sbagliano), ma se poi la Grossa Casa editrice annuncia che venderà l'Importante Casa editrice... allora son lacrime e sangue, e se il direttore che seguiva tutta la produzione a fumetti bella e importante se ne va, allora si ergono i fumettisti importanti e meno e protestano. E questo è bello.
Perché se la stessa cosa succede con una Grossa Agenzia pubblicitaria nessuna cliente se ne frega, e se invece succede con una Grossa Fabbrica di auto a protestare sono solo migliaia o centinaia di operai che contano quanto un due di picche. Signori la vita è questa e il fumetto è dentro la vita.
Cosa dobbiamo fare?
Intanto insospettirci quando i grrossi comprano i medi.
E questa è la lezione 1.
Per il resto a prossimi incontri su questo blog.
Per chi vuole invece saperne di più su di noi ComicOut, vi rilancio il sito e vi annuncio che noi vogliamo restare piccoli, ma crescere, da soli.
Alice in Wonderland di Miller Tanya |
E ci stiamo armando. Almeno di fantasia.
mercoledì 7 novembre 2012
Problemini transitori...
Il nostro sito, comicout.com , in questo momento (da ieri sera) è andato in palla e deve essere parzialmente ricostruito. Perciò abbiate pazienza. Il nostro Paolo ci sta sudando su... sarete ricompemnsati :)
GRAZIE
Per info sui corsi è attivo il sito ascuoladifumetto-online.com e il blog ascuoladifumetto-news.blogspot.com
Per i libri pazientate...
GRAZIE
Per info sui corsi è attivo il sito ascuoladifumetto-online.com e il blog ascuoladifumetto-news.blogspot.com
Per i libri pazientate...
martedì 6 novembre 2012
Post-post-Lucca 2012
Lucca Comics si è conclusa con soddisfazione – mi pare – generale... o quasi.
Qualche problema e qualche dubbio è ben sorto dallo spostamento non del tutto spiegato da San Michele al Napoleone, dei grossi, e al conseguente slittamento al Giglio dei più "giovani" marchi.
Chi ha pagato tutto ciò? E come mai XL è finita con i più piccoli dei piccoli a San Giusto (mi pare)? Solo per un disguido di pagamento... mah... Lucca Comics an Games sta funzionando alla grande, le mostre sono pure belle (ma pochi le vedono in quel bailamme), ma qualcosa va ancora chiarito e migliorato. Basta un angolo appena fuori dal giro delle masse e i giochi cambiano, come pure essere troppo vicini ai big che bloccano i passaggi. Ma in ogni caso il fumetto è vivo e ha tante strade diverse. Questa Lucca lo ha dimostrato.
Per ComicOut l'importanza di esserci, e di essere ben visualizzata, è stata – lo abbiamo capito – soprattutto essere identificati.
Ebbene sì, c'è ancora molta confusione, anche se siamo nati a febbraio.
Nel 2013 Scuola di Fumetto Magazine è uscito solo col marchio ComicOut (che ha preso la testata alla Coniglio, prima della sua chiusura), dunque dall'81 a questo 85. Numeri che portano anche il marchio del MUF, Museo del Fumetto di Lucca, di siamo divenuti con SdF portavoce ufficiale, da febbraio appunto.
Così il quarto volume di Valentina Mela Verde, e l'acquisizione dei 3 precedenti e oggi il volume su McKean.
ComicOut è anche la Scuola di Fumetto Online.
Ma tanti marchi, nomi e cose diverse hanno creato confusione, finora, e a Lucca la nostra identità si è andata chiarendo. Nonostante ospitassimo anche qualche editore amico, il mangoso Iacobelli e il nuovo Diabolo.
Perché, in quanto Associazione Cuturale Onlus, non ci sentiamo solo editori, ma qualcosa di più e di più allargato.
Il nuovo fumetto nascerà da scambi e interazioni, e noi ci siamo.
Dunque un buon motivo per esserci ed esserne sodisfatti della "gita" lucchese, conclusasi non solo con vendite in positivo, ma con un inizio di miglior comunicazione.
E poi, e poi c'è il lato umano... tutti gli incontri, le parole scambiate, le informazioni ricevute.
Ecco perciò qualche foto dello stand. Prima di tutto Mino Milani, che non è lì casualmente...
Poi altri visitatori, molti allievi e lettori di tutte le età e anche qualche futuro autore, e sì, le belle sorprese non sono mancate.
Inoltre la serata con il MUF, tra grandi disegnatori e vecchi amici...
A presto con altri commenti e notizie.
Rivediamoci alle fiere e in rete.
Qualche problema e qualche dubbio è ben sorto dallo spostamento non del tutto spiegato da San Michele al Napoleone, dei grossi, e al conseguente slittamento al Giglio dei più "giovani" marchi.
Chi ha pagato tutto ciò? E come mai XL è finita con i più piccoli dei piccoli a San Giusto (mi pare)? Solo per un disguido di pagamento... mah... Lucca Comics an Games sta funzionando alla grande, le mostre sono pure belle (ma pochi le vedono in quel bailamme), ma qualcosa va ancora chiarito e migliorato. Basta un angolo appena fuori dal giro delle masse e i giochi cambiano, come pure essere troppo vicini ai big che bloccano i passaggi. Ma in ogni caso il fumetto è vivo e ha tante strade diverse. Questa Lucca lo ha dimostrato.
Per ComicOut l'importanza di esserci, e di essere ben visualizzata, è stata – lo abbiamo capito – soprattutto essere identificati.
Ebbene sì, c'è ancora molta confusione, anche se siamo nati a febbraio.
Nel 2013 Scuola di Fumetto Magazine è uscito solo col marchio ComicOut (che ha preso la testata alla Coniglio, prima della sua chiusura), dunque dall'81 a questo 85. Numeri che portano anche il marchio del MUF, Museo del Fumetto di Lucca, di siamo divenuti con SdF portavoce ufficiale, da febbraio appunto.
Così il quarto volume di Valentina Mela Verde, e l'acquisizione dei 3 precedenti e oggi il volume su McKean.
ComicOut è anche la Scuola di Fumetto Online.
Ma tanti marchi, nomi e cose diverse hanno creato confusione, finora, e a Lucca la nostra identità si è andata chiarendo. Nonostante ospitassimo anche qualche editore amico, il mangoso Iacobelli e il nuovo Diabolo.
Perché, in quanto Associazione Cuturale Onlus, non ci sentiamo solo editori, ma qualcosa di più e di più allargato.
Il nuovo fumetto nascerà da scambi e interazioni, e noi ci siamo.
Dunque un buon motivo per esserci ed esserne sodisfatti della "gita" lucchese, conclusasi non solo con vendite in positivo, ma con un inizio di miglior comunicazione.
E poi, e poi c'è il lato umano... tutti gli incontri, le parole scambiate, le informazioni ricevute.
Ecco perciò qualche foto dello stand. Prima di tutto Mino Milani, che non è lì casualmente...
Poi altri visitatori, molti allievi e lettori di tutte le età e anche qualche futuro autore, e sì, le belle sorprese non sono mancate.
Inoltre la serata con il MUF, tra grandi disegnatori e vecchi amici...
A presto con altri commenti e notizie.
Rivediamoci alle fiere e in rete.
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