Gli anni che finiscono (per finta, che siamo in un continuum temporale, si sa, e semmai l'anno ha un ciclo settembrino per noi), gli anni che finiscono servono a vedere davanti a noi. Guardarsi alle spalle è solo esperienza, indietro non si torna, magari ci si ferma e si butta un occhio, per sapere dove siamo, e poi si prosegue.
E poi è dalle elementari che odio i primi della classe, le gare e le classifiche.
Dunque vediamo invece che cosa ci dice una passeggiata banca, mercato, bar, negozio casalinghi, edicola la mattina del 30 dicembre.
Casuale.
La banca nulla, solo un piccolo versamento per ComicOut che riesce, con grandi sacrifici, a far quadrare i conti, più o meno.
Mercato, si spende poco, che mica facciamo feste pazze da capodanno...
Infatti ecco che al baretto di quartiere, la cliente amica della vecchia signora alla cassa racconta che passerà il veglione al Bingo (e io subito ho il flash su L'ultimo terrestre, il film di Gipi). Spiega che è sola (forse i figli lontani, lei avrà forse 50 anni) ci va con 50 euro da giocare e lì la cena è gratis. Poi a un quarto a mezzanotte mettono musica e si festeggia. Dice che il Bingo è pieno, e stringe le dita a mazzetto.
E persino mi verrebbe voglia di andarci, per capire l''umanità che frequento di striscio.
Negozio detersivi e casalinghi, il ragazzo indiano che lo gestisce ha capelli rasta ed è una seconda generazione, vera, sia come uso delle parole che come modi. E questo è un dato di fatto, qualcosa che non vogliamo ancora capire a fondo. L'immigrazione è da una parte gente che arriva se non muore in barche e camion, per sopravvivere meglio che in patria, e che dobbiamo imparare ad accogliere, dall'altra nuove persone di origini diverse che renderanno variegata e la nostra società in evoluzione. E per questo se andate a Parigi vedetevi la mostra sui fumetti e l'immigrazione, o regalatevi per la befana L'Approdo di Shaun Tan.
Questa e l'immagine di apertura sono tratte da L'Approdo |
Ultima tappa l'edicola.
Anche il signore (50enne e passa) prima di me, si compra, assieme al «Corriere», l'ultimo Dylan Dog (che leggerò con piacere, quantomeno per i disegni di Mari). E nel frattempo l'edicolante pubblicizza il mio «Internazionale» che ha pure il calendario e sempre ha valore sociale. L'altro acquirente però esce.
Così chiedo all'edicolante se DD ha avuto un piccolo aumento di vendite. Dice che tutto, TUTTO, nell'ultimo hanno si è dimezzato.
Ma, insisto, da settembre qualche numero in più? La risposta è vaga, e vendite variano da quanto la gente ha in tasca, vorrebbero pure comprare di più, ma poi devono scegliere e rinunciare. Questione di soldi.
A parte un commento su quanto costi una birretta rispetto a un DD o ad altro, gli racconto (perché la sua edicola lo vendeva bene, lo so, è a San Lorenzo) che sono quella che faceva «ANIMAls», lui sorride e si parla delle possibilità di rilanciarla in qualche modo, inoltre mi dice che se ci riesco, lo avverta, che lui lì ha buono smercio, è zona adatta (e devo dire che la sua edicola è bellissima, quanto a rifornimento).
Così mi pare che da questo dialogo, che finisce con grande speranza e voglia di proseguire il cammino, io ne esca con varie suggestioni. E l'idea che ci devono essere nuovi modi di fare e di vivere. Ma che la crisi economica va affrontata e capita meglio, e anche le nostre scelte e priorità.
Come mi diceva una mia amica ieri: "ho cambiato un po' modo di vivere, invece che uscire cene ecc, andiamo a giocare a ping pong in gruppetto, costa 2 euro all'ora, si beve un bicchiere e parliamo".
Io non ho mai imparato il ping pong, ma:
Buoni propositi a tutti
e buona collaborazione