martedì 11 giugno 2013

Dove va la carta (in edicola)? E chi la paga?

 
Abbiamo parlato, con grande scandalo di voci, dei cambi di guardia di Topolino, non per spettegolare, ma per portare a chiarire.
Abbiamo commentato fra i primi la notizia della chiusura di Linus, che tutti considerano vera e irreversibile nonostante l'editore ne prennunci il passaggio editoriale e il ritorno a luglio.
Le cose ufficiali arrivano tardi o forse meno vere di quelle non ufficiali. Ma aspettiamo. Fiduciosi che i cambiamenti non siano solo in peggio, ma possano portare utili rinnovamenti.
In due blog si sono aperti ragionamenti interessanti su questi fatti. Fumettologicamente (su Linus) e Spari d'Inchiostro (su Topolino).

Qui vogliamo tornare a temi che abbiamo già toccato precedentemente e che con linus e Topolino hanno a che fare un poco, o tanto.
L'edicola, le riviste cartacee e la pubblicità (poi su quelle in digitale ci sarebbero molte altre parole da dire).
Che poi sia Linus che Topolino sono rette più dagli abbonamenti che dall'edicola. e questo era un piccolo inciso.

Una sola nota prima di fornire alcuni dati certi e ufficiali. 
Da sempre, in Italia, le riviste a fumetti non hanno attratto gli inserzionisti.
Li attraevano le riviste per ragazzi, ma la televisione ha soppiantato quello spazio con maggior appeal per i giovani acquirenti. Eppure ricordo, nell'anno e mezzo in cui feci l'editing per il Corriere dei Piccoli, che verso Natale la pubblicità aveva coperto metà delle pagine. Dunque, nonostante non si stiano facendo riviste per ragazzi proprio perché non ci sono abbastanza pubblicità, all'epoca (quando poi il Corrierino andò alla chiusura), c'erano ancora molti inserzionisti, eppure la televsione era attivissima.

Le riviste di fumetto hanno avuto poca pubblicità forse perché rivolte a un pubblico selezionato? Il motivo non lo so, ma questo le ha sempre svantaggiate, in confronto, mettiamo, a riviste di moda o di motori, o altre specialistiche di collezionismi ricchi.
Parrebbe che i lettori non siano nemmeno bevitori di CocaCola, insomma, a guardare gli spazi pubblicitari sui magazine letterari e fumettistici...

Fatto si è che se le edicole come spazio di vendita sono in crisi, e le riviste pure...
Ed

ecco dei dati su cui riflettere:
Il fatturato pubblicitario del mezzo stampa in generale registra un calo del -25,1%.
In particolare i quotidiani a pagamento nel loro complesso registrano -24,4% a fatturato e -13,2% a spazio. L’andamento è confermato dai dati relativi alle singole tipologie.
La tipologia Commerciale nazionale ha evidenziato -31,9% a fatturato e -22,2% a spazio. La tipologia Di Servizio ha segnato -11,8% a fatturato e -3,4% a spazio. La tipologia Rubricata ha segnato un calo a fatturato -16,1% e a spazio -11,8%.  La pubblicità Commerciale locale ha ottenuto -21,2% a fatturato e -11,4% a spazio.
I quotidiani Free Press nel totale hanno segnato -37,2% a fatturato e -33,7% a spazio. Qui di seguito trovate i dati relativi alle singole tipologie della stampa quotidiana Free Press. La Commerciale Nazionale registra a fatturato -43,0% e a spazio -42,0%. La tipologia Di Servizio registra un andamento positivo sia a fatturato +47,5% che a spazio +121,5%.
La Commerciale Locale segna un calo sia a fatturato  -35,1%  che a spazio -32,4%.
I periodici segnano un calo a fatturato -25,9% e a spazio  -21,3%.
I Settimanali registrano un andamento negativo  sia  a fatturato -27,0% che a spazio -17,9%.
I Mensili hanno percentuali negative sia a fatturato -25,3% che a spazio -25,4%.
Le Altre Periodicità registrano un calo a fatturato -17,9% e a spazio -18,8%.

Le pubblicità (soprattutto sui quotidiani) costano, se non rendono, perché in calo le vendite dei giornali e dei prodotti, le pubblicità calano.
Sono sempre un grande segnale.
E aumentano certo su siti e blog di informazione.

In genre i più "poveri" soffrono meno dei primi tagli, poco era già prima il loro guadagno sulle inserzioni. Ma successivamente la loro debolezza li rende ancora più fragili. 

Un ultimo appunto. Sergio Bonelli Editore (e i bonellidi a strascico, mi pare) ha solo promosso i suoi albi in uscita, non ha mai voluto pubblicità sulle sue pagine, di nessun tipo. 
E sta uscendo con nuove testate.

Resta da riflettere
Sull'edicola e altre cose alla prossima puntata.


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