martedì 1 ottobre 2013

TOPOLINO, copertine, la politica e l'arte

Questo post non poteva che essere fatto oggi. Oggi è l'ultimo giorno  per comprare in edicola il «Topolino» Disney, domani il primo per «Topolino»  Panini.

Uno pensa sempre che la politica stia solo in certi spazi. Nei "palazzi", magari alla TV e nelle sedi dei partiti. Nella vita meno.
Ma soprattutto pensa che la politica non sia nel fumetto.
Magari sì, ora in certi graphic novel che parlano proprio di fatti sociali e politici, ecco, ma altrimenti no.
La politica è nella nostra vita ad ogni nostra azione. Nel pensiero e nella comunicazione. È l'interagire sociale.
«Topolino», dunque, così come le altre testate di giornali, esprime col suo cambiamento di editore un fatto politico, e nella società politica si inserisce. Su cosa questo significhi per la testata maggiore e le minori che la seguono QUI trovate notizie e una prima intervista a Valentina de Poli e a Marcello Lupoi, e qui l'annuncio Panini. Ma ovviamente si dice ben poco, dovremo vedere, speranzosi per il Topo più che per la nostra politica ed economia. Ma anche questa è economia che rientra in quella italiana e internazionale. Cosa prevede il nostro futuro 2014 per Paperi, Uomini e Topi?

Torniamo alle copertine di Topolino

Il suo cambiamento di editore ha un valore editoriale ed economico, dicevamo, che è stato rappresentato dalle due copertine, come ci ha solo suggerito afnews postandole a confronto.
Accettiamo il suo invito guardiamole assieme.

Premessa: entrambe sono state disegnate dalle due più grandi firme di oggi di Paperi e Topi (a parte Silvia Ziche, meno legata alle copertine): Corrado Mastantuono e Giorgio Cavazzano.

Copertina ultima Disney:
Una copertina azzardatissima, di grande impatto come immagine, pochissimo classica come copertina. Non c'è gag (di solito richiesta), non c'è un soggetto, una scena identificabile, c'è un personaggio molto tagliato, di quinta, in primissimo piano. Tra l'altro un personaggio noto, ma non classico. Bum Bum Ghigno è stato creato dallo stesso Mastantuono.



Costruita sulla diagonale e divisa in due triangoli, la copertina ha una parte in cui sono nettamente messi a fuoco due personaggi ben noti, dall'altra il personaggio moderno, sfocato e tagliato, che esce di scena, verso il lettore.
Una copertina senza un'azione, ma "violenta" e coinvolgente nei confronti lettore, stupefacente.
Il riferimento è preciso a una storia contenuta all'interno. Nulla di generico o "stagionale". Una copertina di grande effetto, ma non facile.
L'impressione è che il disegnatore sia stato lasciato libero, che sia una scelta dell'autore più che di una redazione, di un art.
Nessun sorriso in copertina (succede nel fumetto comico, ma è pur sempre raro). Questa cupezza sembra più inconscia, permettetemi. E al tempo stesso liberatoria. Come chiusura di un periodo e anche di incertezze, c'è un'uscita di scena simbolica. Un'uscire anche dallo spazio copertina, un sentirsi leggeri, per una volta, da doveri di comunicazione, che ormai spetta ad altri. Bum Bum sfonda il giornale col suo muso e con un pugno. Va avanti, lotta come un operaio di fabbrica. Questo tono serio è molto positivo e sembra voler contrastare apposta, nella densità della pagina, per creare un bel salto, preparare il lancio, della...

Prima copertina Panini:
Qui il disegnatore (Giorgio Cavazzano) invece ha avuto molti grafici sul collo. Per forza. L'idea è editoriale, pensata da copy e art e direttori. È un annuncio, un manifesto, un marchio, più che una copertina.
L'idea è stata geniale: riprendere il vecchio albo delle figurine dei calciatori Panini (siamo inoltre in piena stagione calcistica).
Voi sapete che il lettore medio non guarda chi ci sia in redazione, che marchio stia sotto. Al massimo si accorge se cambia formato o carta, al massimo. Siamo noi nerd dell'editoria, noi che aprendo un libro ne guardiamo la rilegatura, a vedere chi ha firmato questo o quello.
Il nome dell'editore di un giornale pochi lettori lo sanno.
Panini ha cercato il modo di comunicarlo, non solo col marchio ben in evidenza nel vuoto e nella pulizia di questa pagina, ma con una copertina-marchio e con un'immagine doppia (Topolino E calciatore/figurina).



Sì. Copertina pulita, spoglia, vecchia persino. Le copertine si affastellano di immagini? L'ultima copertina Disney sembra proprio prepararci a questo (salto nel) vuoto.
Le copertine di libri, ci insegnano, dovrebbero sempre creare un vuoto in cui farsi leggere, focalizzarci su un centro isolato da quello che le circonda. La vecchia copertina dell'albo di figurine Panini lo fece. Questa lo riprende. E quel deformatissimo calciatore di allora diventa un deformato Topolino, riconoscibile quasi solo dal volto, così come nella precedente disneyana cover erano solo dei volti (ma di paperi) a emergere.
Possiamo rimproverare a questa copertina di guardare più a un target maschile, ma è un piccolo sacrificio, di certo la prossima ci dirà di più sulla linea  grafica che inizia. Questa era un sipario e uno squillo di tromba, e forse un'indicazione su una relazione tra figurine e personaggi disneyani? Chissà.
Leggere l'inconscio dell'ufficio marketing è più difficile che leggere quello di un singolo disegnatore.
Molte mani e cervelli si sono sovrapposti per questa cover. Marketing, grafici, direttori, e il disegnatore, che ha dato il meglio nel trasformare quella strana e difficilissima figura umana un po' ragnesca in un notissimo topo, è rimasto nascosto da tutte quelle sovrapposizioni, compreso il colore. Come succede con i marchi, è l'impatto che conta. È il goal.

E qui Topolino sorride, sebbene lo sforzo di quel calcio non lo permetterebbe..






6 commenti:

  1. Hai ragione, è una copertina vecchia.
    C'ho messo ben 3 minuti e ho dovuto leggere tutto il tuo pezzo per capire che la seconda non era, come inconsciamente avevo pensato io, una copertina del Topolino anni '60 bensì la copertina del Topolino che domani troverò nella mia buca delle lettere.
    Sono deluso.

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    1. Credo che nell'essere vecchia ci siano molti significati. Non so l'effetto che farà al giovane lettore, e alla sua mamma (giovane pur'essa spesso). Ma potrebbe voler dire garanzia tradizione. Come dicevo occorre vedere le successive per capire la linea, questo è il "ciack si gira!". Peraltro nasce un'altra questione: a chi si rivolge oggi Topolino? Quali sono i suoi lettori? Da tempo l'aspetto allusioni per lettori adulti, ha sempre più acquistato peso nelle storie più lunghe. Allusioni alla politica e alle questioni contemporanee, dico dagli anni 70, mi pare. C'è sempre stato, ma ha poi a volte prevalso nel godimento della storia. Dunque (è una domanda che mi pare su twitter si ponesse Tito Faraci) pensare di scrivere Topolino per bambini forse è un errore... o no? Credo che questo si stiano chiedendo in Panini, come per un qualsiasi prodotto, il benedetto target, chi è?

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  2. bell'analisi Laura, qui alcuni dettagli sulla foto, il disegno e la rilettura del gesto di Carlo Parola nel 1950 http://bit.ly/18FjBff

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    1. Grazie mille! e grazie del link, che ben completa questo parlare della copertina più anomala e importante , nel fumetto, di questo 2013... che poi c'è anche "l'affaire" copertine di Dylan Dog... e ci sarebbe da dire sulle copertine e il loro uso, che ne pensi?

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  3. Ciao Laura
    ho letto anch'io con molto interesse l'analisi sulle due copertine del Topo (l'ultima Disney e la prima Panini Comics) ricca davvero di elementi arguti.
    Comunque, a partire dalla gestione De poli sono praticamente sparite le cover a gag che invece erano presenti quasi in ogni numero nella precedente gestione. Sono quasi sempre cover, spesso senza un'azione ben delineata proprio come quella con Bum Bum, che tu hai analizzato, e che introducono alla storia principale dell'albo.

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    1. Bravo Paolo, attento e acuto pure tu (eee gli allievi online... :))
      Infatti io parlavo rispetto a una genericità delle copertine da edicola e di quelle delle riviste per ragazzi (e dove comunque gag va inteso in modo molto ampio, di azione). In effetti in questo senso tu accentui proprio come separazione fra due modi di fare copertina, uno si chiude qui. e il resto dell'analisi è quello sopra. Grazie!

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