martedì 8 maggio 2012

LETTERE aperte e pasquinate (1)

Ieri ho ricevuto una lettera. L'ho ricevuta in quanto editore (con Scuola di Fumetto) distribuito in edicola. 
È una lettera un poco tecnica e così sottolineerò in grassetto le parti fondamentali, che servono a capire il succo. E la lettera era inviata a noi editori di prodotti da edicola, per conoscenza, (non si rivolge agli editori ma a sindacati e aziende e distributori
FENAGI-CONFESERCENTI SINAGI CGIL   SNAG NAZIONALE UILTUCS   USIAGI-UGL   A.D.N.      ANADIS      NDM      ANES     FIEG    USPI AZIENDA EDICOLA    NUOVE DALL’EDICOLA   PRIMA COMUNICAZIONE CIDIF    M-DIS     ME.PE    PARRINI   PIERONI   PRESS-DI)
Perciò ho chiesto a chi l'ha scritta e firmata se potevo diffonderla. Intendevo parlarne qui, e mandarla anche ad altri siti e blog, per parlarne assieme. 
questa edicola ha bene in vista la parola: progresso!
Ma ho sempre molte cose da fare e dunque la giornata di oggi mi è scivolata sulla tastiera. 
Poiché Bottero è un giornalista informato e ha buoni informatori, questa lettera l'ha già pubblicata lui sul suo sito e con un commento che mette bene in luce le difficoltà editoriali attuali. Al che mi sento un poco fessa a parlarne ancora. Che dire di più, evitando ripetizioni ma essendo però chiara?
Vabbene, pubblico la lettera e poi vi dico le cose a modo mio.
Perché la lettera va diffusa, e bisogna parlare di questi problemi.


Roma, 7 Maggio 2012

Gentili Signori,

rappresento un piccolo distributore nazionale di stampa periodica specializzata e traggo spunto dalla comunicazione dello Snag Nazionale del 24 Aprile u.s., che smentisce gli accordi locali del 19 Aprile u.s. con il DL New Eagle Press di Roma, per manifestare tutto il mio scoramento per una situazione nazionale non più sostenibile.

Sono scoraggiato perché l’accordo del 19 Aprile u.s. con il dl non mirava certo a modificare una legge, ma l’ho interpretato come un lodevole tentativo, di tutte le parti interessate, a governare una problematica gigantesca qual è, appunto, la resa anticipata.

Sono scoraggiato perché a tantissimi clienti editori, ai quali cerco di trasmettere giornalmente fiducia ed ottimismo, non riesco ad offrire più certezze sulle modalità operative della distribuzione sia delle edicole che dei distributori locali, ma soprattutto non riesco ad offrire soluzioni.

Sono scoraggiato perché tantissimi lettori di riviste specializzate, nonché clienti dell’intera filiera, telefonano lamentando di non trovare più la propria rivista anche presso l’abituale rivendita.

Sono scoraggiato perché molti piccoli e medi editori hanno chiuso molte testate periodiche e si accingono a chiuderne altre a breve.

Sono scoraggiato perché non capisco il motivo per cui questa editoria specializzata distribuita da tutte le aziende di distribuzione nazionale, pur rappresentando nel 2011 nel canale edicola un volume di affari (venduto a prezzo di copertina) di circa ottocento milioni di euro (su un valore complessivo della stampa di circa tre miliardi di euro), sia percepita talvolta  “minore“ e  “fastidiosa“.

Scusate lo sfogo, ma non sono più disposto a tacere, ad osservare quanto poco o nulla si faccia nelle sedi competenti per risolvere i problemi evidenti che tutti lamentano: edicole, dl, dn ed editori.
Ho l’obbligo di rappresentare il sentir comune di moltissimi clienti editori, tutti preoccupati che il tempo delle chiacchiere, del dire e non dire è scaduto: chiedono velocemente poche regole chiare e realizzabili con l’accordo dei rivenditori e dei distributori locali e nazionali.

Sono qui per offrire il mio piccolo contributo con due concrete proposte:
·      disponibilità ad un maggior aggio verso i rivenditori che investono sull’attività riqualificando il punto vendita in strutture, tecnologia e servizi;
·      fornitura in conto deposito, anche per i mensili, con l’impegno dei rivenditori a non restituire anticipatamente il prodotto ricevuto.

Grazie per l’attenzione.
 Cordiali saluti.
Guglielmo Russo

Questa lettera evidenzia una scarsa e pessima regolamentazione a difesa in primis degli editori che vanno in edicola (ovviamente i più piccoli, quando mai i potenti soffrono di qualcosa?), non solo di fumetti, s'intende, ma anche dei distributori (quanti hanno chiuso in questi anni? Molti, non solo il colosso citato da Bottero, ma anche moltissimi distributori locali, che sono quelli che portano fisicamente agli edicolanti le riviste). È una difesa anche delle edicole, sebbene si ponga "contro" la pessima abitudine di molti edicolanti di fare la resa anticipata. In parole povere di restituire le riviste prima di aver provato a venderle, sapendo che non sono riviste di grande vendibilità. 
So che molti edicolanti sono persone ben informate e probabilmente ci leggono (come leggono il blog di Scuola di Fumetto) a loro il primo appello: raccontateci che cosa succede dalla vostra parte della barricata. La resa anticipata distrugge il piccolo editore che ci prova con un nuovo prodotto, migliaia di copie vengono stampate per nulla... 
D'altra parte anche l'edicolante avrà motivazioni, che vanno capite e risolte insieme.
QUI trovate un post sulla legge che renderà, in parole povere, legale l'uso della resa anticipata che prima era un sotterfugio fatto di nascosto.  

Volevo legare a questa lettera la lettera di un libraio.
Ma la rete ha le sue leggi non scritte, e il post diventerebbe lungo e illeggibile.
Perciò DOMANI posterò un nuovo articoletto, per dare la voce a un altro aspetto di polemiche, problematiche e crisi.
E quando ci si muove con lettere pubbliche significa che ci si mette in gioco e che la situazione scotta.
Internet è la nuova statua di Pasquino, dove appendiamo i nostri messaggi:
È importante però che questa lettera giri. 
Per questo, nonostante fosse già uscita oggi su un altro sito, mi sono sentita di ripubblicarla. 
Chi diffonde notizie importanti dovrebbe divulgarla, commentarla se crede, spiegarla se può farlo, ma comunque diffonderla.
È vero, il fumetto non è solo da edicola.
Se ci pensiamo anzi, molti più titoli oggi sono in libreria. E molte testate che uscivano in edicola sono scomparse. Ma in parte (in parte, perché il problema dell'edicola è vasto e complesso, risente del cambio dei tempi, di internet, della virtualizzazione dei mezzi di comunicazione, della crisi economica, dell'abbondanza di oggetti che la riempiono, extra giornali...) in parte le testate defunte sono defunte anche perché non si sta facendo una politica pro-edicola. Pro-editori, pro-distributori, pro-edicolanti.
E chi lavora bene spesso non è premiato.
Forse tra molti anni le edicole non ci saranno più, come i giornali di carta, ma se lavoriamo bene potranno trasformarsi, non in venditori di gondole e calendari (a Venezia), ma in fornitori di servizi di informazione e del cartaceo che rimarrà.
Ma oggi siamo oggi. È quello che si chiede non è la salvezza dei dinosauri... ma il divieto di caccia libera per specie che andrebbero protette... 
non siamo Bolotti Occidentali (per chi si ricorda la Brétécher)
siamo animali che lottano per vivere come potrebbe essere possibile. Anche cambiando, evolvendoci, senza azzannarci.

Questa è la mia statua di paquino, ma ce ne sono tante altre, più diffuse e autorevoli. Per favore Afnews, Spazio Bianco Cartoonist globale e tanti altri, duplicate e dite la vostra. Parliamone. Anche le statue parlano, e noi no?

3 commenti:

  1. Ad esempio Scuola di fumetto a Treviso non si trova...

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  2. A Firenze è quasi impossibile...

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  3. E sono dei misteri, ma dovuti a una tiratura limitata e a cambi di distributori. Ma se ci mandate l'esatto indirizzo di un'edicola in cui volete trovarlo ve lo facciamo trovare! Il nuovo distributore è molto disponibile. Parlatene cn l'edicolante ma scriveteci VOI (o lui) qui a comicout (redazione(chiocciola)scuoladifumetto.com) aiutateci :)

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