mercoledì 14 marzo 2012

INSEGNARE senza salire in cattedra

José Muñoz non è tipo che sale in cattedra di sicuro, perciò si siederà sulla poltroncina rossa dell'Auditorium a Roma (domenica 18 h. 18) e parlerà.

Parlerà tanto e ci racconterà che cos'è il fumetto per lui, come muove il pennello o il pennino per tracciare segni che restano indelebili. Graffi profondi quelli ha lasciato nelle anime di tanti lettori.
José Muñoz è uno dei pochissimi disegnatori, che pur avendo sempre lavorato con sceeneggaitori (storica la sua accoppiata con Sampayo, ma poi con tanti, tra cui lo scrittore Chatwin) è sempre e comunque autore completo, assieme allo scrittore. 
Come può un disegno scrivere?

Glielo chiederemo, ma a questo forse non saprà rispondere, perché lo fa, ed è lui, e basta.
Glielo chiederemo per un'intervista che verrà pubblicata tra un paio di mesi su Scuola di Fumetto, dove ancora non era mai apparso per una strana pigrizia italo-argentina (italiana mia, argentina sua). Ci siamo detti tante volte: ci sentiamo, facciamola questa intervista, pubblichiamo i tuoi schizzi... sì sì
E poi ci si incontrava di nuovo, a Napoli o ad Angouleme, e si prometteva di nuovo.
E non si può sapere di più se non quello che rivelano i suoi originali, densi di china e macchiati di bianchetto, per coprire gli spruzzi che il pennino, usato con tanta forza, getta sulla carta.

Ora viene e si gioca in casa.
Se siete a Roma non mancate. Le cose che dice josé servono sempre, sia che siate lettori o disegnatori o aspiranti fumettisti o argentini lontani o curiosi di graphic novel.
Che lui la faceva già. Che cos'era Alack Sinner (con i testi di Sampayo) se non un romanzo giallo grafico? Anzi un noir, che il nero spalmava la pagina di dolori, paure, notti insonni.

Avere Muñoz davanti è come vedere un artista del tango ballare.

Ma la musica è l'inchiostro. 
Se state lontani da Roma potrete ascoltare il suo parlare un po' di tempo dopo, sul sito... ma se potete venire  a vederlo, ne vale la pena.
Per capirne di più leggete qua.
lo ricordo anche su fumi e fumetti...

E se amate l'inchiostro nero, se pensate che sarebbe bello conoscere eredi di Pratt che hanno saputo emanciparsi e creare nuovi segni, allora il 1° aprile venite all'incontro di Baudoin, coetaneo e affine a Muñoz, Baudoin non racconta il noir, lui spacca il cuore e cerca la via della dolcezza, ma con l'inchiostro più nero del mondo. Lui vi farà diventare disegnatori annche se non volete...

1 commento:

  1. L'immagine della tavola orginale l'ho scattata io a Bologna l'anno scorso. E' lì che ho scoperto Munoz e me ne sono subito innamorato.
    Le tavole erano vissute, piene di bianchetto, di toppe, di cancellature, di neri pieni ma a volte sbiaditi, senza troppo preoccuparsi di trattare bene la tavola, da alcuni disegnatori trattata con i guanti, ma di soffrirci sopra proprio come le storie di Alack Sinner

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