giovedì 10 maggio 2012

Lettere aperte e pasquinate (2)

Questo è il link, ma la lettera la copio tutta.

Gentilissimi editori, agenti e scrittori,
lo so, è venerdì, ormai la settimana è finita e tutti pensiamo al week end che arriva, al ponte del Primo Maggio, a tutto il resto. Però volevo dirvi una cosa.
Innanzitutto, per chi non mi conoscesse, sono Ciccio Rigoli, il libraio di Ultima Books. Vendo ebook, sapete, quella cosa che avete scoperto da qualche tempo e che adesso fate a gara a chi la conosce meglio, a chi la vende a meno, a chi è il più bravo. È giusto, sono d’accordo con voi, fate bene. È il mercato, ci siamo dentro tutti.
Volevo però dirvi una cosa, soprattutto a quelli più grandi che dovrebbero dare il buon esempio ai piccoli: la dovete finire con questi DRM.
Si, lo so, è una questione antica come il digitale, già le case discografiche ci hanno provato e come è andata a finire lo sappiamo tutti. Però la questione stavolta non è romantica, non riguarda la cultura come bene condiviso di tutti o altro. Si tratta proprio di una questione di soldi.
Gentili editori, agenti e scrittori, io per colpa dei DRM sto perdendo dei soldi, lo sapevate? Bene, ora lo sapete.
Come faccio a perderli? Beh, semplicissimo. Cerco di spiegarvelo in poche righe.
Li perdo ogni volta che devo stare al telefono per delle mezz’ore con la gentilissima signora di 50/60/70 anni che non riesce ad autorizzare il suo ereader. Oppure con lo stimato professionista che non capisce (giustamente) perché deve scaricare un altro programma e dare tutti i suoi dati ad Adobe per poter autorizzare il computer e quindi acquisire la licenza per scaricare il libro che ha regolarmente pagato. Non avete capito cosa ho detto? Bene, vuol dire che non avete mai acquistato un libro con DRM.
Li perdo quando devo riaccreditare, perché il cliente ha sempre ragione, dei soldi al gentilissimo lettore che, per qualsiasi motivo, ha sbagliato a scaricare il libro e quindi non riesce a leggerlo, oppure l’ha scaricato per più di 5 volte e quindi non lo può più scaricare (che poi anche questa procedura dovreste spiegarmela). Oppure perdo soldi quando un possessore di tablet Android decide di non comprare mai più un ebook perché ha perso un sacco di tempo a scaricare un libro con Aldiko Reader, utilizzando una procedura assurda che, se non la conoscete, vuol dire che non avete mai provato a scaricare un libro con un tablet Android.
Perdo soldi quando un cliente dice: “Ma posso leggere questo libro sul mio Kindle?” e io devo rispondere: “Purtroppo no, i libri in ePub oppure PDF con DRM non possono essere convertiti e quindi letti su Kindle” e da allora in poi quella stessa persona comprerà per comodità soltanto su Amazon, anche se magari vorrebbe venire dal suo libraio di fiducia, che poi sarei io.
Perdo soldi quando il cliente, dopo aver provato a scaricare e non esserci riuscito, cerca il libro gratuitamente su qualche sito pirata, come lo chiamate voi, e scopre che magari gli conviene non dover spendere soldi per qualcosa che potrebbe avere gratuitamente e in maniera più semplice.
Non so se avete notato, cari editori, agenti e scrittori, ma qua tra l’altro non sono solo io a perderci soldi. Se non sbaglio, anche voi ne state perdendo una palata.
Eh, ma come facciamo a proteggere il nostro prodotto?”, potreste chiedermi voi. Vi ricordate la pubblicità dei cancelli elettrici, quella che girava fino a qualche anno fa? Quella con il leone? Quella del cancello in mezzo al deserto? Bene, il vostro DRM è come quel cancello in mezzo al deserto: se uno ha la chiave, passa dal cancello, ma tutti gli altri possono passare tranquillamente dai lati. Spero che abbiate apprezzato la sottile metafora.
Lo sapete meglio di me che a spaccare un DRM ci vogliono circa 25 secondi, o anche meno
Quindi, o vi fate un ragionamento oppure da ora in poi, ogni volta che ci perderò dei soldi nel non vendere un libro, nel vedere il mio cliente che se ne va su Amazon oppure su un sito pirata, ogni volta che dovrò stare al telefono oltre 2 ore al giorno a spiegare come si fa, oppure dovrò rispondere a 50 mail al giorno che chiedono aiuto sui DRM, sappiate che vi manderò una bella mail dicendovi: “Egregio editore, agente o scrittore, sappiate che mi dovete TOT soldi”. Ovviamente continuerò a vendere gli ebook con DRM, continuerò a spiegare con pazienza come si utilizzano e perché vengono messi sui libri, però non mi pare giusto che in tutta questa storia sia solo io a rimetterci. Se non volete sentire le ragioni del cuore, sentite almeno quelle del portafoglio.
C’è un editore in Italia, non vi dico chi è ma dovreste arrivarci da soli, che vende libri a un prezzo equo e senza DRM, ed è praticamente sempre in cima alle classifiche di vendite. E probabilmente vende più di voi. Vi dice qualcosa tutto questo?
Ovviamente sono pronto a rimangiarmi tutto quello che ho detto se riuscite a dimostrarmi, con cognizione di causa, che i DRM hanno un’utilità che io non riesco a trovare.
Vi ringrazio per l’attenzione,
Cordiali saluti
Ciccio Rigoli, il libraio di Ultima Books
PS: se qualcuno volesse firmare questo appello, basta che lo dica nei commenti.

Questa lettera forse è un poco tecnica, ma penso che la maggior parte di voi la capirà. 
Il DRM è Digital Rights Management, il cui significato letterale è "gestione dei diritti digitali", cioè i sistemi tecnologici mediante i quali i titolari dei diritti connessi all'opera possono esercitare ed amministrare tali diritti nell'ambiente digitale e rendere protette e tracciabili le opere di cui detengono i diritti.

La protezione serve? Molto poco. Sul dritto d'autore e anche sulla previsione che sparirà del tutto, si sono scatenati in molti. Vedremo che cosa succederà. Teorizzare va bene, ma conviene anche procedere col presente che cambia. D'altra parte c'è chi scansione e mette in rete il cartaceo.
Dunque sono altri i modi con cui affrontare le nuove leggi che detta il digitale e l'editoria digitale. Un'editoria più anarchica e libertaria, ma non un casino in rete.
Come ci si passava i giornaletti da ragazzini, molti libri saranno più volatili. Ma anche più economici.  Potremmo forse tornare  aleggere di più?

Il punto per cui ho copiato questa mail (e sul blog potete essere solidali e "firmare") è che pur così diversa da quella postata l'altro giorno, è la dimostrazione che sia nel digitale che nel cartaceo, non stiamo riuscendo ad affrontare cambiamenti e novità, ma anche crisi.
Ci difendiamo con unghie e denti, senza accorgerci che facilmente si spezzano su sbarre di ferro.Che serve altro che unghie...
L'edicola è in crisi? Si difende l'ultimo passaggio, immaginando di salvarla, e si creano invece dolori per tutti, ovviamente (cfr il post precedente).
L'editoria cartacea sta trovandosi davanti un grande ostacolo, così diverso, un nuovo continente con nuove leggi, un'invasione di marziani sulla terra? Usa per lo spazio le stesse armi che usa per guerre di terra: usa trincee, contro la bomba atomica. 

Oggi che va tanto di moda la cultura orientale non abbiamo ancora capito che per sconfiggere il nemico, la difficoltà, occorre accompagnare il suo movimento e usare la sua forza per vincerla. 



Le difficoltà si superano se collaboriamo, e se usiamo le loro energie e prospettive pervolgerle a nostro (di tutti, non dell'editore contro il lettore, dell'autore contro il distributoere ecce ecc) favore.
I cambiamenti fanno anche bene. Se asappiamo allearci con i marziani, per non essere schiacciati da qualcosa che ci è alineo.


2 commenti:

  1. Approvo ogni singola parola. Sto cercando di pubblicare alcni miei fumetti e sto studiando il ercato e le tecnologie. Sono sempre più propenso a usare il vecchio caro PDF che ognuno può leggere dove vuole...

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  2. sì, per ora è abbastanza complicato scegliere come comportarsi. Ma gli eccessi di cancelli non saranno d'aiuto. Occorre ancora evoluzione e diffusione, questo è certo. Se la tecnica procede i lettori (o acquirenti di "libri") aumenteranno.

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