mercoledì 10 luglio 2013

Critical Comics e consigli di lettura

Il nostro sguaardo "critical" sul fumetto si sta facendo più attento, per logico nostro interesse, ma soprattutto in vista dell'incontro internazionale che stiamo organizzando per il 20/22 settembre a Roma.
Stanno fervendo i preparativi attorno a questo meting di critici, dalla Germania, dalla Spagna, dalla Svizzera.

Tra gli italiani, oltre a Matteo Sttefanelli e Daniele Barbieri, c'è Boris Battaglia, nom de plume che sul suo blog da anni dice cose interessantissime, e da qualche mese collaboratore con una sua rubrica su «Scuola di Fumetto».
Eccolo a essere il primo a rispondere all'appello per i libri da consigliare come lettura di quest'estate, ma altri ci stanno già invando altri suggerimenti.

Davvero?  No, davvero vuoi darmi a intendere che adesso che finalmente l’estate è arrivata e puoi goderti le vacanze, chennesò: andare in bicicletta, dormire, viaggiare, conoscere, nuotare, divertirti insomma, davvero vuoi farmi credere che troverai pure il tempo per leggere? Dai. Non è possibile. Se perdi tempo a leggere vuol dire che non ti stai divertendo, che non hai niente di più interessante da fare, che in fondo stai buttando quel tempo che solo è veramente tuo: quello libero dal lavoro e dalla scuola.
Però vabbè, se insisti io cinque fumetti da guardarti quest’estate te li consiglio pure.

Allora. Io a quello che gli è venuta l’idea del marchio 9L gli darei una cragnata sul naso, ma i due volumi che Panini ha appena dedicato, rispettando l’edizione definitiva Fantagraphics, a Love and Rockets dei fratelli Hernandez devi assolutamente prenderli. Una saga corale senza eguali per l’ampiezza della struttura narrativa e per la ricchezza teorica di questa stessa struttura.
 



Poi, visto che ti piace così tanto leggere e per farlo sei disposta/o a (quasi) tutto e dato che la casa editrice certo (purtroppo per loro) non l’avrà esaurito, recuperati ordinandolo in una libreria seria Era la guerra delle trincee di Tardi, edito da BD l’anno scorso. Un crudissimo atto d’accusa contro la guerra  che nega al contempo la sequenzialità del fumetto. Il fumetto lavora su unità discrete. Rappresenta il cambiamento. Non la sequenza del suo realizzarsi. Questa il fumetto non può raccontarla. Può metterne, deve farlo come lo fa Tardi, in discussione questo aspetto. Leggilo, cazzo.
 
Non farti sfuggire La seconda volta che ho visto Roma di Marco Corona, edito qualche mese fa da Lizard. Tra Vittorio De Sica e Jean Luc Godard la cronaca di quel viaggio di formazione che è (passando attraverso storie a forma di farfalla) la ricerca della forma etica necessaria al narratore per poter rivolgersi al lettore.
 
Dossier Tav di Claudio Calia (Becco Giallo) non puoi fartelo mancare in questa mazzetta di letture estive. Non tanto per la necessità di qualsiasi persona mediamente intelligente di essere NOTAV, quanto perché Claudio è l’unico (forse insieme aGianluca Costantini e a Tuono Pettinato, via) a usare la “grammatica” (come la definisce lui) del fumetto per realizzare dei saggi. Dimostrando, con ottimo risultato in questo libro, che il fumetto non è un linguaggio, quanto piuttosto quella che i greci chiamavano graphein (scrittura disegnata o disegno scritto).

Se leggi il francese come ultimo volume non farti mancare Billy Brouillard di Guillaume Bianco. E’ appena uscito per Soleil il secondo cofanetto. Attraverso la metafora di un ragazzetto miope che senza gli occhiali vive nella nebbia dell’ipometria abitata da esseri fantastici, mette in discussione l’infanzia e le storie di cui si nutre che in fondo sono quei fumetti che ci piacciono tanto. Se proprio il francese non lo leggi, c’è una casa editrice italiana di quelle che fanno fumetti di questi tempi senza progettualità che ha pubblicato, banalizzandolo già dal titolo del volume e dal nome dell’personaggio eponimo, il primo tomo Le don de trouble vue. Mi sembra si chiami Bao.

  

Comunque insisto. E’ meglio se invece di perdere tempo a leggere, lo passi a viverlo.

 Boris Battaglia

8 commenti:

  1. Non vivendo leggendo, ma leggendo vivendo - a volte è solo cambiamento di prospettiva. Consigli interessanti - l'ultimo è uscito in italiano?

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    1. si. purtroppo per Bao. titolato Billy Nebbia il dono dell'oltrevista. altra sciatteria traduttiva.

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  2. che schifo, vado a vedere un reality, quella si che è vita vera!

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  3. a pensarci, quasi mi pento di aver consigliato il volume panini. tradurre una zuppa per il crepacuore ciò che letteralmente significa i guai di un cuore infranto è un segno di superficialità editoriale senza pari.

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    1. Direi che si apre un buon dibattito sui traduttori. Tradurre è difficile, tradurre fumetti molto diff.
      In questi giorni il mio fumetto in inglese lo rivede David Lloyd, direttore di Aces Weekly, la rivista online per cui l'ho fatto... ebbene, di lui mi fido! ;)
      Occorre, per i fumetti, avere la sensibilità del linguaggio letterario e parlato, e di quell'autore o clima... insomma... esprimetevi traduttori!(e lettori)
      Certo che questa traduzione fa venir pelle d'oca, ma l'interno l'hai controllato Boris?

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    2. stendiamo il logoro velo pietoso sulle traduzioni. mi sono appena risfogliato, ad esempio il volume di Billy Nebbia di Bao. Le rime... dio... le rime, la metrica. tutto a cazzo, forzato. Non dico che ci voleva un Fosco Maraini, sarebbe bastato un Cavalloni. Un po' di consapevolezza, dioc...!

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    3. e invece parliamone... oggi si chiede che i nomi dei traduttori finiscano in copertina con l'autore... e parliamo di traduzioni, a chi le fa, a chi le chiede, a chi legge... tempi, pagamenti, preparazione, gusto... ognuno di noi certo tradurrebbe con sensibilità diversa, ma parliamone. Gli autori che hanno da dire a tal proposito? Ricordo male o Fabrice Neaud, quando traduceste il suo diario, rompeva mica poco...?
      E qui Guillaume l'italiano lo conosce bene, che ne penserà? o avrà proposto lui il traduttore?

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