lunedì 1 luglio 2013

Perché? Due parole sulla scuola di ComicOut


Oggi partono ufficialmente le iscrizioni al nostro primo workshop in lingua inglese di cui via abbiamo parlato negli ultimi mesi. Tra poche righe vi forniremo gli aggiornamenti e i link per avere tutte le informazioni dettagliate sul workshop e sulle modalità di iscrizione.

Questo dunque, ci sembra il momento giusto per spiegare il perché questo di workshop, rivolto a un pubblico non solo italiano e con un autore straniero nelle vesti di insegnante.


ComicOut sin dalla sua nascita si è caratterizzata per la forte vocazione didattica, anzi: l’associazione stessa è nata da una scuola, quella “A scuola di fumetto online” pioniera dal 2010 nel diffondere e insegnare il fumetto esclusivamente via Internet.
L’insegnamento è un momento importante perché si condividono esperienze e conoscenze. La scuola, prima di essere ridotta a campo di battaglia tra pubblico e privato è stata spazio sociale e incontro di generazioni.

QUI

Come funziona questa scuola?
Le lezioni a prima vista potrebbero assomigliare a quelle di un libro o a quelle di un qualsiasi altro sito internet: il docente pubblica la sua lezione scritta nel formato “post di un blog”. Gli allievi leggono la lezione e possono usare lo spazio normalmente dedicato ai commenti per fare domande e avere risposte. Alla fine di ogni lezione l’insegnante lancia una esercitazione, che tutti possono (o dovrebbero) completare entro un tempo fissato. E qui scatta una novità: tutte le esercitazioni vengono corrette e discusse dall’insegnante, singolarmente e collettivamente.
Singolarmente perché ogni singola esercitazione viene corretta, col livello di dettaglio necessario. Ogni singolo sforzo di ogni partecipante viene premiato con le stesse attenzioni.
Collettivamente perché ogni singola esercitazione è corretta insieme a tutte le altre. Tutti i partecipanti vedono ciò che è stato fatto dagli altri e imparano che nel mondo del fumetto esistono sempre mille soluzioni stilistiche e tecniche. Si impara soprattutto dalle correzioni: ogni singola soluzione diventa patrimonio e nuova lezione per tutti.
Vogliamo credere che, in questo,  “A scuola di fumetto online” è avanti rispetto alla didattica tradizionale.
La didattica tradizionale è molto affascinante perché permette di esporre gli allievi direttamente al carisma degli insegnanti. Per la stessa ragione, non è possibile dare le stesse attenzioni a tutti gli allievi e a tutti gli argomenti trattati. Semplicemente, il tempo non basta. Nella didattica online il vincolo del tempo non esiste più. Non esiste per gli allievi, che possono “frequentare” quando possono. Non esiste per il docente, che può gestire gli argomenti e specialmente i suggerimenti con una calma e una riflessività che in classe non esiste.
Per questa ragione in “A scuola di fumetto online” non esistono voti: la sinteticità del voto, e la tragicomica graduatoria che crea, è sostituita dal suggerimento:
l’allievo lavora e il suo elaborato viene analizzato sotto gli occhi di tutti, viene recensito e non ne scaturisce un semplice giudizio. Nascono invece suggerimenti per far meglio ma anche per andare oltre e far diversamente: finalmente c’è il tempo per stimolare non solo a fare ma soprattutto a esplorare altre cifre stilistiche tecniche ed emotive, diverse da quelle che ci vengono in maniera naturale o impulsiva. Gli anni stanno dimostrando che funziona.

Veniamo ad oggi. 

Laura Scarpa e David Lloyd a Lucca 2011
 Se vi è capitato di ascoltare David Lloyd, saprete che è un autore diverso: non parla delle sue opere, parla di quelle degli altri. Non parla di quello che ha fatto lui, ma di quello che faremo insieme. Non parla dei suoi eroi nei fumetti, ma degli eroi che siamo tutti noi.
Ci è venuto naturale proporgli di tenere un workshop.
Ci è venuto naturale perché è un uomo che ha chiaro che bisogna avere degli ideali e che bisogna lavorare duro per metterli in atto, che ama parlare di come realizzare i proprio sogni. Un autore che conosce a fondo il fumetto e come realizzare dei fumetti non solo per raccontare una storia, ma anche per esprimere delle idee, dar loro forma. 


 David inoltre crede, come crediamo noi, che Internet sia uno strumento potente per liberare le menti e le coscienze da tutti i gioghi, al fine di conoscere le realtà lontane per capire meglio la nostra, ma anche per poter comunicare a nostra volta le nostre idee.
Per questa ragione ha lanciato una rivista di fumetti, «Aces Weekly», di cui vi abbiamo già parlato, aperta a tutti gli autori, senza censure, senza barriere, senza piattaforme.
E ora viene questo workshop:

W for Worshop
L’Arte dello Storytelling
Per maggiori informazioni cliccate qui

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